Un dialogo pieno di infiorettature e colpi segreti, di parole in codice e di messaggi tra due grandi vecchi del nostro giornalismo. Sono Piero Ostellino e Giuliano Ferrara, sul Foglio di oggi. Il primo tratta Monti come se fosse un cosacco a capo di uno stato etico che ha già iniziato a degenerare in dittatura (e ricorda un po’ i toni di certi che vedevano il fascismo arrivare con la bandana di Arcore). Il secondo, che pure aveva parlato di democrazia sospesa quando Monti chiamò fu chiamato da Napolitano, dà oggi un netto “10 in pagella” a Monti perchè fa quel che può.
Io, pur non avendo apprezzato il Monti che annuncia la fine di un tunnel mentre il tunnel avvolge ancora milioni di famiglie e aziende italiane, mi ritrovo alla fine nelle parole di Ferrara. Monti fa quel che può, lo penso e l’ho scritto più volte, evidenziando anche che non solo di quel che si può possiamo accontentarci nel lungo periodo. Semmai mi resta una domanda: serviva Monti al fondatore del Foglio per ammettere che “Berlusconi non ce l’ha fatta in quasi vent’anni” (che in realtà al governo son stati meno di dieci)?