Blogger e opinionisti di Sinistra li considerano nella migliore delle ipotesi dei mentecatti, nella peggiore dei pericolosi fascisti. Ma è davvero così? Da un ppunto di vista di Social Media marketing non pare plausibile.
Molti miei contatti – tra cui persone intelligenti di cui ho stima – e blogger influenti – di cui ne ho altrettanta – hanno sfottuto ferocemente l’EPIC FAIL di Beppe Grillo e dei grillini di Rimini. E ci sta tutto. Ma poi si sono spinti oltre, sono inorriditi e si sono stracciati le vesti per il populismo e la demagogia grillina, sintomo dell’imbarbarimento dei tempi.
Ora io mi chiedo, senza offesa:
Ma si sono connessi a Internet ieri per la prima volta? Hanno capito come funziona un social network?
Molti non si rendono conto del fatto che la rete sia un mezzo GENERALISTA e la qualità di quello che si legge dipende da come si sono selezionati i contatti e dal sito che si frequenta. La maggior arte degli utenti FB non capisce ironia, battute o gag satiriche. Perché non ha i mezzi culturali o semplicemente NON HA IL TEMPO di farlo. Un’abitudine consolidatissima nei commenti a un blog è LEGGERE SOLTANTO L’ULTIMO COMMENTO presente in ordine cronologico.
Per cui è molto probabile che chi abbia letto il post con il fotomontaggio della pagina del Corriere abbia semplicemente dato un’occhiata di sfuggita al post e agli ultimi 2/3 commenti e si sia lasciato andare a un’invettiva secondo le proprie convinzioni pregresse. CHE E’ ESATTAMENTE QUELLO CHE FA LA STRAGRANDE MAGGIORANZA DELLE PERSONE SUL WEB, SPECIALMENTE SE SI PARLA DI POLITICA.
Non è statisticamente plausibile che l’elettorato grillino sia più stupido o più indottrinato della della media, e non è nemmeno corroborato da alcun dato, ANZI.
Come mai allora soltanto i grilini vengono considerati boccaloni, se non addirittura fascisti pericolosi?
Non posso dirlo con certezza. Credo che, a parte l’episodio particolare, conti lo spirito di militanza. I grillini sono particolarmente fidelizzati e attivi sul web. Per cui invece che silenziosa la maggioranza è parecchio rumorosa, anche per una certa visione salvifica e fideistica sulle possibilità della rete e la democrazia on line.
E’ anche probabile che tra i siti generalisti, populisti e demagogici i grillini siano quelli che si auto-identifichino maggiormente come appartenenti a un dato schieramento: nei vari siti populisti (penso alle decine contro Berlusconi) gli elettori di altri partiti non si identificano come tali. Oltre a questo, moltissimi di Estrema Sinistra, estremiste femministe, animalisti e soprattutto i nerd non paiono diversi dai grillini, ma non hanno lo stesso grado di visibilità perché sono dispersi e non riconducibili a un solo partito.
C’è anche da aggiungere che molti blogger e influenzatori sono di Sinistra, e soffrono della stessa tendenza anti-grillista che riguarda gran parte di questa categoria politica. Finché la demagogia e il populismo becero riguardava il diavolo Berlusconi non c’era nessun problema, la rete rappresentava la resistenza e la possibilità di migliorare il mondo.
Col referendum 2011 il mondo poi è stato salvato. O almeno, leggendo i blogger di Sinistra l’impressione era questa. Non importa se la stra-grande maggioranza della gente è andata a votare leggendo su FaceBook che se non fossero andati a votare l’acqua sarebbe diventata privata anche se era una balla. Il fine giustificava i mezzi, oppure non si sono proprio accorti dei pericoli del populismo.
Adesso all’improvviso, con un anno e mezzo di ritardo, se ne sono accorti e ne sono impauriti. Ma non sono i grillini ad essere diversi, semplicemente hanno cambiato bersagli, e allora la demagogia non va più bene.