ResilienzeMalato non fa rima con costo

L'ultimo comunicato stampa del Ministero della Salute è un bello schiaffone sulla faccia all' "eccellenza sanitaria lumbard", sbandierata per anni da Formigoni e soci. Quella del modello in cui il ...

L’ultimo comunicato stampa del Ministero della Salute è un bello schiaffone sulla faccia all’ “eccellenza sanitaria lumbard”, sbandierata per anni da Formigoni e soci. Quella del modello in cui il privato avrebbe dovuto farla da padrone. E ora si ritrova di fronte a tagli che, secondo le ultime stime della Cgil dovrebbero riguardare bel 1500 posti di lavoro.

Qualche mese fa una delibera regionale: nella cartella clinica di ogni paziente sarebbero dovuti andare anche i costi quotidiani di ricovero.

Contro questa decisione si schierarono alcune figure prestigiose della medicina locale tra cui il professor Lambertenghi, luminare dell’ematologia del Policlinico di Milano.

Ora il Comitato nazionale di bioetica boccia la delibera di Palazzo Lombardia. Balduzzi, il ministro della salute, ne spiega le ragioni e le fa sue:

Il fatto che il Comitato nazionale conclude che sia inopportuna sotto il profilo etico la comunicazione obbligatoria al dimesso dei costi, poteva sembrare una sottovalutazione del carattere solidaristico del Sistema Sanitario Nazionale. Avevo chiesto al Comitato proprio una riflessione su questo tema e cioè se le giuste ragioni economiche non siano in questo caso sbilanciate rispetto rispetto a quelle di solidarietà. Le raccomandazioni sono il segno della grande sensibilità del Comitato per i caratteri fondanti del Servizio sanitario nazionale. Il malato va curato e responsabilizzato, ma in forme che non costituiscano un disincentivo a curarsi o che mettano ulteriormente a rischio le sue condizioni psicofisiche”.

Più chiaro di così. Va bene la spending review, va bene contenere i costi delle spese inutili, va bene combattere gli sprechi, ma accanirsi di fronte a chi si trova già in una condizione di fragilità proprio no (all’epoca anche il Piemonte fu tentato dal fare una delibera simile).

Sono altre le questioni serie in merito alla sanità a cui pensare in Lombardia, non per niente nei mesi successivi sono scoppiati di due scandali, San Raffaele e Maugeri.

E non c’é ombra di dubbio che molto del costo di quei disastri li pagheranno i malati. Almeno è stata risparmiata loro l’umiliazione di sentirsi un peso ulteriore: già malati, pure a caro prezzo.