di GIULIANO GASPAROTTI e GUIDO FERRADINI – http://www.officinedemocratiche.it
Propaganda: per fare una campagna elettorale si usano le armi che si hanno a disposizione, non escluso slogan di forte impatto emotivo che rappresentano in maniera distorta la realtà. Il più gettonato dalle parti di chi si sente depositario della vera identità di sinistra, che, beninteso, è di puro pedigree antiberlusconiano, anticapitalista, antimontiano e qualsiasi “anti” sia immaginabile, è il seguente: Renzi è di destra.
Questa affermazione è vera o è solo il tentativo di uscire dal merito delle proposte e spostare il dibattito su un livello puramente ideologico? Le Officine Democratiche hanno, tra le proprie ragioni d’esistenza, quella di demolire i preconcetti ideologici- ritenendoli per sbagliati – cercando, con approccio pragmatico, di sviscerare il più possibile le proposte sul tavolo. Per capirle a fondo e trarne delle conclusioni. Ed allora, valutiamo i fatti.
Uno degli aspetti su cui si dovrà operare nei prossimi anni sarà quello di sostenere il potere d’acquisto delle fasce di reddito medio-basse. Un’idea che possiamo definire senza ombra tipica della “Sinistra” ovvero la tanto decantata distribuzione della ricchezza (posto che per essere distribuita occorrerà anche porsi il problema di crearla questa ricchezza).
Abbiamo fatto un esperimento, ed i risultati sono davvero sorprendenti. Abbiamo preso in considerazione – da un punto di vista strettamente tecnico – le proposte di riforma fiscale avanzate da Matteo Renzi (dal sito matteorenzi.it) e quelle del leader del Sinistra e Libertà Vendola (dal sito www.sinistraecologialiberta.it/pdf/schedamanovra.pdf). Quest’ultimo non ancora ufficilialmente candidato. Le proposte di Bersani non abbiamo potuto valutarle, perchè accanto a dichiarazioni di principio circa una maggiore equità, non abbiamo trovato proposte concrete. Bene. Se concentriamo la nostra analisi sui contribuenti che percepiscono un reddito lordo di 15.000 e di 25.000 euro all’anno, scopriamo che il reddito netto che rimarrebbe a disposizione dei medesimi sarebbe – secondo la proposta Renzi – significativamente più alto rispetto alla proposta del leader di SEL.
A mero titolo di esempio, un single che guadagna 15mila euro annui, riceve oggi uno stipendio netto di 12.888 euro (999 euro per 13 mensilità). Con la proposta Vendola il netto passerebbe a € 13.338 annui (1.034 euro al mese, cioè 35 euro in più). Con la proposta Renzi passerebbe a € 14.188 annui (1099 euro al mese, 100 euro in più).
A questo punto sorge spontanea una domanda. Chi è più di sinistra? Sempre ammesso che abbia ancora senso che la destra sia dipinta come affamatrice del popolo e la sinistra in tuta blu. Magari si scopre che nel 2012 l’Italia ha bisogno di meno caricature ideologiche e più di dare risposte concrete ai bisogni delle persone.