Cazza la randaChe delusione la puntata di Report sui bilanci dei partiti

Ieri sera, dopo diversi mesi di astinenza senza crisi dalla tv, decido di guardare Report. Perché spinto dalla curiosità, suscitata dalla notizia datami da un amico, che si parlerà di finanziamento...

Ieri sera, dopo diversi mesi di astinenza senza crisi dalla tv, decido di guardare Report. Perché spinto dalla curiosità, suscitata dalla notizia datami da un amico, che si parlerà di finanziamento dei partiti e di bilanci truccati. Mi metto puntuale, alle 21.30, davanti alla tv, sinceramente ansioso di sapere quali ulteriori scabrose verità è riuscito a scovare il team di Milena Gabanelli.

La trasmissione si rivela purtroppo una doppia delusione. Prima di tutto perché non aggiunge proprio nulla alle cose trite e ritrite, ampiamente riportate e sviscerate dai media negli scorsi mesi.Ma la cosa che mi sorprende di più è il fatto che vengono riferite alcune informazioni e cifre incredibilmente inesatte.

Viene tollerato, ad esempio, che il sig. Tommaso Di Tanno, revisore dei conti alla Camera lottizzato ed in quota Pd, dica una cosa macroscopicamente errata: che i rendiconti dei partiti sarebbero redatti in forma libera. Viene da chiedersi perché mai la brava giornalista di Report non abbia fatto notare al Di Tanno che i rendiconti devono essere redatti secondo un modello disciplinato da una legge del 1997. Che, va detto, nonostante si sia ispirata alle norme di redazione del bilancio delle imprese, attribuisce eccessiva libertà di manovra ai tesorieri partitici.

Rispetto poi alle cifre dei rimborsi avuti dai partiti, Report non è così precisa, come si impone ad un giornalismo d’inchiesta. Mi impressiona che, con riferimento ai denari pubblici introitati da Forza Italia ed ai Ds dal 2008 al 2010, venga affermato che le due forze politiche avrebbero ricevuto ben 600 milioni di euro. Una cifra, questa, 4 volte superiore a quella effettivamente (e, ovviamente, in modo scandaloso) percepita in relazione alle elezioni amministrative, europee, politiche e regionali tenutesi dal 2003 al 2006.

Milena Gabanelli dice inoltre che in cassa di Alleanza Nazionale ci sarebbero 83 milioni di euro. Non è dato sapere da quale bilancio sia stato preso tale importo sbagliato. Sta di fatto che, dopo ave consultato i bilanci 2010 e 2011, sarebbe stato interessante se Report avesse chiesto a Gianfranco Fini o ai suoi fidi tesorieri per quale motivo le disponibilità liquide di An sono scese da 74,6 milioni di euro del 2010 a 11,9 del 2011.

Stupisce infine che sempre la conduttrice di Report affermi come la Corte dei Conti sia stata lasciata fuori dalla Commissione per la trasparenza, introdotta dalla riforma a metà varata dal parlamento sul finanziamento ai partiti. Per la precisione, detta commissione risulta invece composta da tre magistrati della Corte dei Conti, da uno della Corte di Cassazione e da uno del Consiglio di Stato e la designazione non è politica, come ha detto la Gabanelli, bensì effettuata dai vertici dei tre organismi.

Insomma Report mi ha un po’ deluso. Mi sarei aspettato nuove e succulente rivelazioni, frutto di una profonda attività di inchiesta, ma soprattutto ben altra precisione.

p.s. Se qualcuno ha notizie di Giuliano Amato e del suo studio commissionato dal premier Monti il 30 aprile scorso per riformare partiti, sindacati e ridurre le rispettive fonti di finanziamento, ci scriva.