Non si può guardare la TV (americana) senza vedere uno spot proveniente dall’industria del carbone sul cd “carbone pulito”. Ma il carbone pulito non è altro che uno slogan pubblicitario. E’ possibile catturare la CO2, e altri residui che derivano dalla combustione di carbone, ma finora nessuno ha capito come farlo in modo sicuro. Inoltre, il processo di combustione pulita (quindi lo stoccaggio della CO2) del carbone quasi ne raddoppia il costo! Per non parlare del danno ambientale (a dir poco grave) derivante dalla rimozione della parte superiore delle montagne, per estrarre il carbone [di questo ho trattato qui, dov’è presente anche un video interessante nda].
Questo slogan del “carbone pulito” ha funzionato bene perché sento che i candidati di entrambi i partiti lo utilizzano spesso con l’avvicinarsi delle elezioni (americane). Front Line PBS ha fatto un buon pezzo su questo, se ne può leggere una trascrizione qui. Kevin Grandia (che ha scritto molto in materia di energia) ha definito il termine “carbone pulito” offensivo e ha citato Jeff Goodall:
Il “Carbone pulito” non è un’invenzione attuale, una cosa fisica – è uno slogan pubblicitario. Come “ciambelle senza grassi” o “prestiti senza interessi”.
Quindi, tanto per essere chiari: la verità scientifica dice che il carbone è di gran lunga il carburante più sporco che abbiamo e produce più CO2 di ogni altro. Finora nessuno ha trovato un modo a buon mercato per bruciarlo in modo sicuro. Bisogna provare pena per i dirigenti del carbone, perché è un classico caso di rifiuto di vedere la fine della loro industria. Upton Sinclair (THE JUNGLE) ha detto che è quasi impossibile per una persona credere a qualcosa, quando il suo stipendio dipende proprio da quella cosa lì.
Mi chiedo perché i giornalisti permettano ai candidati di uscire con queste affermazioni, forse a loro volta sono stati convinti dalla pubblicità? La retorica è uno strumento molto potente. Se si vuole capire quanto sia potente, bisogna leggere Language Intelligence di Joe Romm
Tradotto da AGU Blogosphere dove si può trovare anche la biografia dell’autore Dan Satterflied
A proposito di retorica e della capacità delle imprese di costruire una narrazione intorno al loro operato, anche criminoso, segnalo l’intervista che ho fatto poco tempo fa a Rosalba Altopiedi.