Ho avuto l’occasione – per non dire la fortuna – di essere invitato a far parte della comitiva italiana che la società InActo ha accompagnato a Skopje, in Macedonia, in occasione del festival di cinema Cinedays. La Selection of italian films è stata realizzata con il patrocinio della Film Commission Torino Piemonte, in collaborazione con Cinecittà Luce ed in Media partnership con Tekla TV e CinemaItaliano.info (motivo per cui ero presente anche io…).
L’idea di partenza era quella di promuovere l’eccellenza del cinema italiano e piemontese all’estero in un contesto come quello balcanico, in cui l’industria cinematografica sta dimostrando di crescere e di poter realizzare produzioni di alto livello cinematografico.
Ospiti principali dell’evento sono stati Daniele Gaglianone e i gemelli Gianluca e Massimiliano De Serio, di cui sono stati proiettati rispettivamente gli ultimi film “Pietro”, “Ruggine” e “Sette opere di misericordia”, insieme al produttore Michele Fornasero di Indyca Films e Angelica Cantisani, responsabile marketing e promozione internazionale di Film Commission Torino Piemonte.
Che dire? E’ stata un’esperienza lavorativa e umana di grande impatto, notevolmente superiore alle mie migliori aspettative. Cinedays si è dimostrato un festival di notevole spessore a livello di offerta, con il meglio del cinema europeo d’autore ma anche alcune offerte mainstream di livello (per dirne una, “Cloud Atlas” dei Wachowski in notevole anticipo rispetto all’Italia), con un pubblico numeroso, attento e molto interessato – in particolare – a ciò che propone l’Italia.
Per questo motivo non bisogna stupirsi troppo se i workshop organizzati da InActo a Cinedays sono stati molto affollati e tra i più apprezzati in assoluto, o se le proiezioni di film di sicura qualità ma anche impegnativi come quelli proposti alla Cinemateca di Macedonia hanno fatto registrare in alcuni casi il tutto esaurito ma quando andava male sale piene per tre quarti.
La Macedonia si è confermata un paese fortemente interessato all’Italia: la nostra è infatti la seconda lingua più studiata nei Balcani, c’è una Facoltà di Italianistica molto seguita e l’idea di portare a Skopje un cinema “made in Italy” di alto profilo ha pagato, sperando possa essere un primo passo importante verso un mercato nuovo, in un paese dalle forti contraddizioni ma anche dalla evidente spinta verso il rinnovamento (lo stravolgimento a velocità record con cui viene ridisegnato il centro città lascia senza parole) e da una indubbia voglia di cultura.