Non si pensa mai che esiste un’ Italia che si impegna socialmente anche fuori dalle mura patrie. Non si pensa mai che il nostro buon cuore tricolore possa essere ‘ esportabile ‘ insieme a mille altri aspetti della nostra italianità.
E soprattutto non si pensa mai che anche in luoghi luccicanti, trasudanti benessere e ricchezza, come può essere infondo Hong Kong in questi ultimi anni, possano esistere sacche di povertà infinita.
Eppure già me lo aveva raccontato Angelo Paratico in qualche post fa, che a Hong Kong la povertà esiste, eccome. E ovviamente esistono anche tante associazioni e realtà che fanno beneficienza ma ad essere sincera ne ho viste e soprattutto lette tante sui tabloid locali che organizzano super cene, super eventi anche quelli luccicanti come la città che li contiene.
Invece, a me piacciono gli eventi sociali dove ci si sporca le mani, dove a fare l’ evento di beneficienza sono le persone e non i professionisti delle relazioni pubbliche note anche, negli anni d’oro della bella vita, come pranzi e ricevimenti.
Voglio raccontarvi brevemente del Sandy Bay – nome del luogo dove si tiene l’evento presso The Duchess od Kent Children’s Hospital a Sandy Bay Road – ovvero dell’ evento annuale che viene organizzato dalla Associazione delle Donne Italiane di Hong Kong, di cui faccio parte ma che poco aiuto nella sua attività sociale..mea culpa mea grandissima culpa.
Per fortuna non son tutte come me, le donne italiane che qui a Hong Kong animano quotidianamente questa associazione.
Sfatiamo subito il pregiudizio che vuole questa tipologia di donne, ricche, annoiate e mogli di…Certo molte sono a Hong Kong perché hanno seguito i mariti e si prendono cura dei figli e della famiglia ma sono donne che hanno una propria storia, identità e tanta tanta passione che mettono a disposizione della società locale.
E dopo questo ‘ spottone’ – non me ne vogliano i lettori oppure se proprio discutiamone! – dico solo che per fortuna ci sono e il 1 dicembre saranno loro stesse, insieme a mariti, amici, figli, conoscenti – oltre 180 volontari – in prima fila a sporcarsi le mani per realizzare questo evento che a Hong Kong è molto amato.
Fosse anche solo per il fatto che dalle sapienti mani di queste donne speciali saranno offerti manicaretti nel buffet apprestato per l’ occasione in stile italian-sagra (che qui a Hong Kong secondo me spopolerebbe! E per favore non leggete in negativo la parola sagra!) e saranno in vendita – tutti i ricavati, appunto, andranno in beneficienza – oggetti, prodotti italiani offerti dalle numerose aziende tricolore presenti nella grande mela gialla.
Insomma, fare del bene fa bene a tutti e soprattutto fa bene dovunque.
E viva queste donne italiane all’ estero di cui poco si parla, molto si s-parla a vanvera e che sono proprio loro le migliori ambasciatrici del grande cuore nostrano.
La foto e’ di Margot, ed e’ tratta dal sito dell’ IWA Hong Kong.