Se è vero, come è vero, che Hollywood manifesta da sempre una sorta di ossessione per la giovinezza, che relega o fuori schermo o – quando va bene – in ruoli minori e un po’ stereotipati gli attori anziani, è inevitabile sottolineare come il 2012 abbia portato al cinema ben tre film collettivi (tra Francia, Inghilterra e Stati Uniti) in cui a svolgere il ruolo di protagonisti sono addirittura gruppi di signori di una “certa età”, che proprio non vogliono saperne di lasciare il campo ad altri.
Da “Marigold Hotel” di John Madden a “E se vivessimo tutti insieme?” di Stéphane Robelin, per non dire di “Quartet” di Dustin Hoffman: tre lavori con cast importanti – in alcuni casi ripetuti – che pongono l’accento sulla cosiddetta terza età, sulla solitudine e sulle necessità di una fase della vita a cui troppo poco forse si pensa quando si è giovani (in termini di “preparazione”, per lo meno). Film simili, che vedono nel primo caso la soluzione trovata in un resort per anziani in India, nel secondo la nascita di una sorta di “comune” e nel terzo una situazione residenziale già consolidata (un ospizio per ex cantanti lirici e musicisti classici) che necessita però di una “regolata”.
Come mai questa nuova tendenza? Come sempre, il mercato ha il suo impatto: avere un AARP (American Association of Retired Persons, dal nome dell’associazione pensionati USA) in locandina aiuta gli incassi, come ha scritto The Hollywood Reporter nel suo numero di fine agosto 2012. Se per anni si è cercato di nascondere l’età, di mimetizzare nel cast i personaggi più anziani o proprio di escluderli, oggi pare che “tirino”, e quindi…
Del resto, sottolinea THR, l’età media della popolazione si è alzata molto, e sono molto più numerosi (limitandoci agli States) i maggiori di 65 anni, passati dai 25 milioni del 1980 ai 40 milioni del 2010. Non in tutti i film ovviamente gli ultrasessantenni si comportano come persone normali di quell’età (si pensi a “I Mercenari” del 66enne Stallone), ma da “Tutto può succedere” del 2004 con Diane Keaton e Jack Nicholson a “RED” con Bruce Willis e un pugno di agenti speciali in pensione ancora tostissimi, per non dire de “Il matrimonio che vorrei” con Meryl Streep e Tommy Lee Jones, o “Parental guidance” con il 64enne Billy Crystal (nel 2013 in Italia), senza dimenticare l’80enne Clint Eastwood, in sala a breve da protagonista con “Di nuovo in gioco”, e le sempre apprezzatissime Helen Mirren, Judi Dench e Barbra Streisand (strepitosa a fianco al giovane Seth Rogen in “The guilt trip”).
I ruoli si moltiplicano per gli agées, le locandine li immortalano e il botteghino risponde bene: durerà?