La giornata devo dire che non è che fosse stata un granché, nanomalefico mocciolo verde mi aveva lautamente contagiata.
E avevo passato l’intera giornata a soffiarmi il naso e asciugarmi gli occhi con carta igenica da ufficio ovvero carta vetrata bianca in rotoli.
Respirare era davvero un’impresa, ma alla fine l’amore ha vinto e io, amante di porzioni enormi e piatti che più basici non si può…ho sorriso a LUI che aveva detto più volte che potevamo annullare…se volevo; mi sono schiaffata in faccia un quintale di fondotinta, infilata tacchi e jeans e sono uscita.
Destinazione Eataly, da LUI ribattezzata “Supermercato IKEA con i prezzi di BULGARI”.
Insomma la grande creazione di Oscar Farinetti non era piaciuta.
Ma, come rifiutare un invito fatto all’ultimo per una cena Gourmet realizzata nientepopòdimenoche da Massimo Bottura.
E voi mo mi direte giustamente…chi??????
Ecco io anche ho risposto così. Solo che siccome io rispondo SEMPRE così alle di Lui proposte… senza aspettare la di Lui risposta sono andata dal mio migliore amico wiki e mi sono informata.
Dunque vi informo senza alcun dubbio che tra i vari mondi paralleli di scheggiati in cui sono per puro caso entrata, uno è senza ombra di dubbio quella degli amanti fissati ossesisonati dell’alta cucina.
Non c’è niente da fare, a me tutto quello che supera la soglia della normalità e diventa predominante nella vita o nella personalità del genere umano, mi fa ridere.
Le fisse, i fissati, (sono sicura che io stessa rientro in una categoria di fissati senza accorgermene), sono un grande spunto per la riflessione del genere umano.
Passioni, le chiamano molti.
Deviazioni altri.
Per me, puro intrattenimento.
Così, all’ultimo piano dell’air terminal Ostiense…la stazione per capirci…mentre Bonilli (che pare sia un tizio che assaggia a scrocco e dice se gli piace o no… uno del Gambero Rosso…la guida che poi s’è scoperto che un sacco di quelli che danno le stelle si fanno pagare…)
Dicevo, Mentre Bonilli fa un veloce ripasso della storia dell’alta cucina, citando una serie infinita di nomi, di cuochi chef e Bottura fa quello alla mano e simpatico, della serie io non me la tiro per niente come tutti gli altri cuochi… vorrei un cestino di pop corn e na cocacola per godermi al meglio lo spettacolo.
Il “gruppo di ascolto” è variopinto e variegato, di base però, son tutti fanatici e ascoltano come in preda ad estasi la storia del lavoratore di fabbrica che diventa il cuoco N1 al mondo…così dice lui, e dice Bonilli.
Che poi Bonilli l’avete mai visto? Io pensavo fosse il fratello sfigato di Giovanni Rana, giuro! Sono identici.
Va beh insomma, la platea ascolta, siamo ancora al ’89 e io c’ho ‘na fame che me se magna…mi guardo intorno e nessuno sembra muovere un muscolo.
Faccio il conto alla rovescia, ’99, 2001, 2008, 2012 …e vai è finita si magia!
Ci sediamo, leggo il menù, tutti sembrano entusiasti, io non riconosco neanche una parola di Italiano fatta eccezione per il vino di accompagnamento.
5 portate.
Per ognuna la spiegazione di 5 minuti, praticamente un supplizio ogni volta che c’era il piatto davanti al naso. Lo chef simpatico e alla mano lascia il posto al suo alter ego, anzi al suo smisurato EGO e parte con delle filippiche folli, preparazione ingredienti, trattativa con i fornitori, temperature interna ed esterna, distillatura di acqua di pepe.
La gente acclama, un genio, lui tronfio, sempre più tronfio, gesticola, alza il tono di voce, riprende un commensale che s’è permesso di parlare mentre lui spiegava, che manco la prof di italiano alle superiori…
Il gallo cedrone che è in lui emerge e prepotentemente…e mi fa andare la cena di traverso.
Il divertimento sfuma, l’eccesso si trasforma in Follia pura, e ripenso a una cena di qualche anno fà, in Spagna, Ferran Adrià da cui Bottura è andato a imparare…che ha imparato non lo so.
Accompagnavo Lui, scettica, e sono uscita felice. Una cena che non si dimentica, nessuno che faceva il tronfio nessuna spiegazione pallosa, ma solo chiarimenti su richiesta. Uno spettacolo.
Il supplizio finisce, arriva il dolce, assaggio, non mi piace, finalmente ci alziamo prima di tutti e usciamo al freddo.
Il Gallo Cedrone non c’era quando ce ne siamo andati all’inglese, pensa quanto si sarà offeso quando ha visto il tavolo vuoto…se sapesse che abbiamo preso anche il biglietto da visita di una trattoria in toscana la cui proprietaria era seduta con noi…Pici al ragù…altro che “sapore d’autunno lungo il pò”.
Nota di Servizio
A me Eataly m’è piaciuto, un pò confuso, ma bello. Se riuscissero a unifrormare tutte le grafiche interne…sarebbe perfetto.
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