Da domattina alle 8 fino alle 21 della sera i palermitani di centrosinistra potranno scegliere i parlamentari del Pd. Nel capoluogo siciliano la sfida risulta fra le più interessanti, parteciperà fra i tanti anche l’ex segretario nazionale della Cisl Sergio D’Antoni. Ma si sono verificate alcune anomalie. In primo luogo i candidati non hanno dovuto raccogliere le firme, come da regolamento. E in secondo luogo la lista della provincia di Palermo è stata chiusa giorno 26. Alessandra Siragusa, parlamentare uscente della provincia di Palermo, e candidata alle primarie per il Parlamento, è stata raggiunta telefonicamente da Linkiesta a poche ore dalla chiusura della campagna elettorale.
On. Siragusa, la formula delle primarie per la selezione dei parlamentari è stata fortemente criticata da alcuni suoi colleghi. È facile affrontare una campagna elettorale in pochissimi giorni, e avendo di fronte ras locali, e signori della tessere?
È complicato fare il deputato nazionale e mantenere il rapporto con il territorio perché il deputato nazionale deve stare a Roma almeno tre giorni a settimana a fare il proprio dovere per avere un indice di produttività alto come il mio. Quindi i consiglieri comunali, i consiglieri provinciali, i sindaci, che stanno sette giorni su sette nel territorio, sono di certo avvantaggiati.
Quali sono state le difficoltà maggiori di questa campagna elettorale?
E’ stata una campagna elettorale nel bel mezzo delle feste natalizie, e i palermitani sono quasi tutti fuori sede, da parenti o amici. In realtà sarebbe stato bello un confronto tra i candidati in televisione, sui giornali, e tutto questo non c’è stato. E poi sarebbe stato meglio se ci fosse stata una decisione più approfondita sulle regole.
Il 10% dei candidati saranno scelti per competenza dal segretario nazionale Pier Luigi Bersani. Ma sembra che in questa quota verranno inseriti anche alcuni esponenti del Pd che hanno chiesto la deroga.
I dirigenti del Pd non dovrebbero avere difficoltà a misurarsi con il popolo. Ad esempio, appare singolare che chi ha avuto la deroga, come il senatore Lumia, non faccia le primarie, e andrà con una lista che non è quella del Pd, ma è la Lista Crocetta.
Ci racconti questi cinque in Parlamento?
Io penso che sono stati 5 anni difficili, perché sono stati 4 anni di opposizione, e uno di transizione. Nei quattro anni di opposizione abbiamo difeso il Sud e il Mezzogiorno dagli attacchi della Lega sui fondi Fas. Abbiamo anche fatto battaglie durissime sulla riforma dell’università, e abbiamo denunciato la crisi economica incombente che per Berlusconi ci non esisteva. Poi siamo riusciti, anche grazie al Presidente Napolitano, a far dimettere Berlusconi, e far nascere il governo Monti. E adesso speriamo di vincere le elezioni e di governare con l’agenda Bersani.
Un’ultima domanda: e se domani non dovesse farcela?
Io ho dei magnifici figli, e un magnifico lavoro (insegnante di lettere). Detto questo, dopo cinque anni complicati e di opposizione mi piacerebbe portare a termine tante iniziative, già programmate. A partire dallo sviluppo del territorio.
(Alessandra Siragusa, classe ’63, insegnante, due figli. Nel 1990 è stata eletta per la prima volta al consiglio comunale di Palermo fra le fila della Dc. Poi approda alla Rete di Leoluca Orlando, e diventa assessore alla scuola dal 1993 al 2000. Dal 2008 è parlamentare del Pd. A conclusione dell’intervista scherza con Linkiesta sulle primarie di domani :«L’unica aria che ho visto è l’aria nataliazia»)