ItaliAmoGod save the (gay) queen

Dopo la Francia anche la Gran Bretagna vota si al matrimonio gay. Persino in un paese tradizionalmente conservatore legittimare le unioni fra persone delle stesso sesso e' diventato "normale". L...

Dopo la Francia anche la Gran Bretagna vota si al matrimonio gay.

Persino in un paese tradizionalmente conservatore legittimare le unioni fra persone delle stesso sesso e’ diventato “normale”.

L’amore, per parafrasare Peynet, trionfa al fine. L’amore che è solo uno, indifferente a razza, religioni ed orientamento sessuale.

L’Italia, a questo punto, diventa (come fin troppo spesso purtroppo) la pecora nera d’Europa in tema di diritti.

La nostra politica, anche quella più “aperta”, al limite parla di “coppie di fatto”, spiegandoci che in fondo “meglio una gallina oggi che un uovo domani”.

Sbagliando. Sui diritti civili non si può (deve) far compromessi. Per le libertà si deve combattere, con le unghie e coi denti.

Perché un Paese che garantisce i diritti alle “minoranze”, e’ un luogo più giusto, più libero, più bello dove vivere.

Ma d’altronde cosa aspettarci quando un ex Premier inneggia a Mussolini ed il fratello definisce un giovane calciatore italiano, ma di colore, il “negretto di famiglia”?

Oppure dove il Premier attuale, che si candida alle politiche per “salvare” il Paese, attacca la vecchia politica ma si allea con dinosauri, e caccia dalla sua lista un candidato gay perché nel passato aveva fatto delle foto ritenute (a torto) compromettenti?

Insomma, come si faceva con le figurine Panini, se regaliamo un Berlusconi ed un Monti ci possiamo prendere una Regina Elisabetta?

Ci guadagneremmo in modernità, democrazia, serietà e diritti.

Oppure no?

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