Arduo il quesito che mi/ci/vi pongo. In effetti non semplice trovare una risposta sensata.
Ricapitoliamo velocemente, Grillo ha vinto le elezioni diventando il secondo Partito del Paese nonché forza determinante al Senato. A questo punto nessun Governo avrebbe i numeri per durare più del tempo di uno starnuto del comico genovese.
Al contempo il centrosinistra vincendo le elezioni ha ottenuto la maggioranza assoluta alla Camera, ottenendo (a breve) con Bersani l’incarico di provare a formare un Governo.
A questo punto e’ banale dire che solo un accordo con il PdL o con il M5S garantirebbe i voti necessari alla formazione di questo benedetto Governo.
Bersani però ha già dichiarato che non si alleerà mai con il PdL e Berlusconi, mentre Grillo che non farà accordi con nessuno.
Silvio dal canto suo, pur di governare e/o gestire i suoi guai giudiziari, si alleerebbe anche con Diabolik ed i 3 porcellini.
Adesso il cerino, acceso e molto corto, e’ nelle mani del Segretario del PD che sta provando, in ogni modo possibile, a trovare un’intesa con Grillo. Certo in un modo un po’ sui generis, un giorno blandendo e quello dopo attaccando.
Ovviamente regalando un’immensa riconoscibilità al leader del M5S, contribuendo a renderlo sempre più l’indiscusso portavoce del dissenso nei confronti della politica e dei partiti.
De facto utilizzando gli stessi metodi, anche se un tantino rivisitati, che hanno consentito a Berlusconi di governare per un ventennio più per demeriti altrui, che per suoi meriti.
Il centrosinistra (leggasi PD) punta sempre ad inseguire l’avversario o a cercare di cannibalizzarlo, mai invece a fare la proprio corsa con un proprio progetto chiaro e credibile.
Insomma tante “seghe mentali”, che per definizione danno un breve ed inutile piacere immediato, piuttosto che politiche a medio e lungo termine per una soddisfazione appagante, completa e duratura.