Cambio sempreMamma che più mamma non si può: la vendetta

Quanto scritto qui di seguito porta la data del 13 maggio 2013 SOTTOTITOLO: Stato di grazia dei miei stivali Quando pubblicherò questo post (saranno passati due mesi dalla reale scrittura), mi augu...

Quanto scritto qui di seguito porta la data del 13 maggio 2013

SOTTOTITOLO:
Stato di grazia dei miei stivali

Quando pubblicherò questo post (saranno passati due mesi dalla reale scrittura), mi auguro che il vomito sia già un vago ricordo, ma oggi vorrei con tutto il mio cuore sfogarmi contro tutti quegli stronzi che definiscono la gravidanza uno stato di grazia.

Sono in ufficio, davanti al computer e ho passato gli ultimi 2 giorni attaccata alla tazza del cesso.
Oppure a letto, mentre fuori nell’ordine c’erano: due feste di compleanno in spiaggia il sabato sera, due giornate di sole incredibile, una grigliata da amici che non vedo da un’eternità.
Tutti quelli che conosco erano al mare, o fare un’aperitivo, o a un brunch, e io invece a letto, morta, con lo stomaco a pezzi (come adesso che scrivo) e una gran voglia di buttarmi dalla finestra.
E adesso che è lunedì sono qui, e se guardo troppo insistentemente lo schermo del computer, vomito sicuro, così, batto a occhi chiusi e ogni tanto li apro per vedere se non sto facendo troppi errori, ho attivato il correttore automatico – che è la cosa che odio di più – e in silenzio, bianca cadaverica, faccio avanti e indietro con il bagno (i colleghi già hanno segnalato alla direzione generale un forte odore di fogna nel nostro bagno e un probabile mal funzionamento del cesso) adducendo scuse varie e facendo finta di uscire dalla stanza con il cellulare.

Quando pubblicherò questo post con molta probabilità:
sarò incazzata nera per la perenne lotta con il peso
sarò stata redarguita e quasi licenziata dal capo perché non ho avvisato della gravidanza PRIMA della scadenza del contratto (tra un paio di settimane) ma solo DOPO, levandogli così l’opportunità di mandarmi via al 4 mese, ma tanto lo farà all’ottavo…in barba ai tre anni di lavoro tutti i giorni tutto il giorno senza assenze…

Quando pubblicherò questo post portò scusarmi seriamente con MAZU per non essere andata al suo compleanno, stessa cosa vale per PIFFER e la mia amica ALLICE che questo we era a Roma e avrei dovuto vedere.

Quando pubblicherò questo post, sarò incredibilmente incredula di essermi volontariamente ficcata di nuovo in un incubo senza ritorno che si chiama : “gravidanza + primo anno di vita del figlio”.

E adesso che nano malefico è fuori dalle palle, magia da solo, e a settembre andrà all’asilo levandosi definitivamente dalle scatole per un sacco di ore al giorno….non so perché, ma ho deciso (forse per amore di nano che solo non poteva stare) di ricominciare da capo.

Le cose che dovrei fare e non farò in vista della nuova nascita:

cambiare casa – ma io dalla mia casa dei sogni non mi muovo, quindi ho pensato che è più economico affittare una camera al B&B al primo piano
comprare una macchina – ma credo che diventerò un’affezionata cliente Avis

e la lista delle rotture di palle è infinita…mi fermo qui, ricordando come detto all’inizio che chiunque mi parli di stato di grazia (uomo o donna, madre o non) si beccherà da me un sonoro vaff…alla faccia della magia materna 🙂
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Postilla scritta ex post – non avevo calcolato l’effetto vomito per tre mesi, quindi la lamentela di cui sopra per il peso…è annullata…

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