Intorno a me ora, solo silenzio.
In lontananza rumore di macchine, di barche e di mare. Davanti il blu.
Intorno a me ora, solo silenzio.
Sono viva, sopravvissuta, mio malgrado alla prova fatidica.
In viaggio con l’accollo.
In Turchia con da 0 a 12 per un totale di 3 minorenni, che per comodità chiameremo adesso 0 -12 ABC (in ordine di età crescente).
Non saprei da cosa iniziare, potrei dire che:
La Turchia é un posto meraviglioso, da girare molto più che 10 giorni.
La Turchia è un posto dove si mangia meravigliosamente bene.
La Turchia ha tutto quello che serve per la riuscita di un viaggio itinerante.
Ma mi limiterò in questo primo capitolo a dire che:
Io combatto strenuamente quelli che “lenostrevacanzesonosempreperfette” ed è per questo che vi dico che LUI il primo giorno a Istanbul dopo aver fatto il giro delle attrazioni turistiche e essersi caricato 12 kg di rottura di palle lagnosa sulle spalle per le ripide strade di galata sembrava avesse corso la maratona di NY o meglio ancora che qualcuno gli avesse tirato una secchiata d’acqua in faccia. È io pensavo morisse.
Potrei aggiungere la ricerca spasmodica del ristorante X poi trovarlo chiuso
La macchina fotografica lanciata giù per le montagne della cappadocia da 0 -12 A
I piedi strascicati le facce appese e le lagne di 0-12 B e C
Il milione di volte che ho sentito la frase ” papaaaaa ma cheeee facciamoooo adesso?…” Quel papá strascicato annoiato che ti verrebbe da appiccicarli al muro e lasciarli li tutti e tre a morire di fame.
Ma quanto sopra, ne sono certa, é stato lo scotto da pagare per:
Una cena spettacolare al MIKLA di ISTANBUL
Un bagno in acque turco/greche pensando di avere una chiappa in Europa e una in Asia
La soddisfazione di vedere 0-12 A fare, all’ennesimo Aereo preso, i controlli di sicurezza da solo.
Le mongolfiere a Goreme
Un’ altra cena spettacolare a KAS
La faccia di 0-12 ABC sul trattore in mezzo al nulla della cappadocia.
Mi sarei persa il gusto delle baked potatoes appena fatte in piazza, e la consistenza dei miei nuovi parei turchi.
Mi sarei persa tutti gli attacchi di nervi arrivati a fine giornata, e la voglia di ricominciare da capo la mattina successiva.
Avrei perso l’occasione di guidare una Fiat Dobló senza freni, di viaggiare come pezzenti 15 ore per poi arrivare alla meta senza luce senza lettino, senza più forze.
E la faccia felice del nano in mezzo alle onde alte 3 volte lui o con kebab in mano.
E la mia faccia esausta, e la mia panza fastidiosamente in mezzo.
La resa dei conti quindi vede una schiacciante vittoria del comparto 0 – 12 verso quello adulto.
Una solenne promessa di non ripete l’esperienza prima dei prossimi 15 anni, e senza ombra di dubbio una soddisfazione incredibile per essere riusciti a tornare tutti, vivi, stremati e contenti.
Intorno a me ora, solo silenzio. É iniziata la vera vacanza. LUI ed IO reduci ma soprattutto felici, perché nessun minorenne é qui.