L’assemblea dei Democratici che tra poche ore discuterà del caso Cancellieri è un passaggio per vedere ancora una volta fino a che punto il PD è il partito più conservatore in Italia o se la vittoria di Matteo Renzi abbia veramente segnato l’inizio di un cambiamento. Vale la pena ricordare le migliaia di volte nelle quali il PD si è appellato alle “democrazie normali” quando chiedeva – spesso a ragione – le dimissioni di questo o quell’altro avversario politico. Oggi però la musica è diversa. Al governo siede buona parte del gruppo dirigente democratico, e a quanto pare intende restarci senza se e senza ma. Quindi la tentazione di dimenticare le imbarazzanti comunicazioni tra il ministro della giustizia e la famiglia Ligresti e di lasciare la signora Cancellieri al suo posto è grande. Pippo Civati con la sua idea di una mozione di sfiducia per il ministro ha astutamente trovato il modo di far uscire allo scoperto Mattero Renzi che da giorni chiede le dimissioni del guardasigilli. A quanto sembra, Renzi vuole continuare su questa linea. Tra poco lo sapremo. Solo un consiglio per Renzi, Civati e tutti quelli che vogliono provare a riformare la disastrata politica italiana. Non fatevi spaventare da quel sinistro rumore che fanno gli ammuffiti conservatori del Palazzo (Napolitano su tutti) allorché si affaccia la minima possibilità di un cambiamento. Altrimenti anche Matteo Renzi rischia di diventare un rumore di sottofondo.
19 Novembre 2013