Lunedì e martedì si è tenuta a Milano la Mobility Conference, manifestazione dedicata ai trasporti promossa dalle strutture regionali di Confindustria in Lombardia, Piemonte e Liguria. Nella prima giornata abbiamo ascoltato tra gli altri il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia, il Ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, il Presidente di Assolombarda Gianfelice Rocca, quello di Confindustria Giorgio Squinzi.
Le rinnovate polemiche sugli aeroporti lombardi di Linate e Malpensa hanno dato a tutti l’opportunità di dire la propria opinione e mostrare come l’élite italiana rifiuti di fare di conto, di scegliere, di scontentare qualcuno prendendo decisioni impopolari. Tutti sapevamo che ci voleva una riforma delle pensioni, ma per farla ci sono voluti il rischio imminente di fallimento della Repubblica e un personaggio antipatico, odioso come Elsa Fornero.
Gianfelice Rocca lamenta l’assenza di voli da Milano Malpensa verso Buenos Aires, ma pretende che Linate resti aperto verso qualunque destinazione e disponibile a qualunque compagnia aerea per “aspirare” i passeggeri lombardi attraverso il proprio hub. Il Sindaco Pisapia ritiene strategica la comodità di Linate quanto la possibilità di crescita di Malpensa. Il Ministro Lupi vuole Linate e Malpensa e Orio naturalmente, ma anche Brescia Montichiari, da lui elevato ad aeroporto di interesse nazionale nonostante nessuna linea aerea vi abbia mandato un volo regolare dall’ormai lontana estate 2012.
Per dire che il re è nudo c’è voluto Mauro Moretti, Amministratore Delegato di Ferrovie dello Stato, di cui tutto si può dire salvo che voglia catturare il consenso. Probabilmente avrete sentito o letto che ha proposto di chiudere l’Idroscalo, il lago artificiale che si trova vicino a Linate, nato nel ventennio per ospitare gli idrovolanti e ora polmone verde della provincia. Moretti ha detto che andrebbe eliminato per farne la seconda pista di Linate e che bisognerebbe costruirvi una stazione dell’ Alta Velocità sulla linea per Venezia. Agenzie e giornali hanno riferito che Moretti vuole chiudere Malpensa ed espandere Linate, cementificando l’Idroscalo. Peccato che non sia la verità nel senso di “la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità”.
L’ AD delle Ferrovie ha detto quello che i milanesi non vogliono sentirsi dire e cioè che Milano può avere un solo aeroporto, non due e che deve SCEGLIERE. Talmente non vogliono sentirselo dire che i loro mezzi d’informazione non lo hanno riferito. Sbigottito per quello che leggevo in Rete ho trascritto le sue parole dalla registrazione che avevo fatto:
“Quindi scegliamo, io vi dico che c’ era l’Idroscalo, che è stato fatto per per gli idroscali, per …, per gli idrovolanti, è una seconda pista. Se andate in qualsiasi Paese al mondo, si fa un allungamento verso lo scalo di Smistamento e si fa la stazione nuova sotto di Alta Velocità, che arriverà a Venezia.
Oppure si sceglie di fare Malpensa, si abbandona la parte Linate, ci sono già i treni, ci sono tutti i collegamenti, abbiamo un progetto che fa [parola incomprensibile] a Gallarate, si fa la stazione dentro Malpensa e si va lì. Ma decidiamo, per cortesia decidiamo.”
Moretti non ha detto che si deve chiudere Malpensa, ma che se si vuole Linate si deve chiudere Malpensa e che se invece si vuole Malpensa si deve chiudere Linate, qualcosa di molto diverso da quello che un sistema d’informazione di bassa lega ha riferito ai propri lettori.
Il Presidente della Regione Lombardia Maroni ha detto martedì di avere incontrato Moretti per chiedergli di riportare i treni ad Alta Velocità all’aeroporto di Malpensa. Così aumenterebbe il numero di persone che possono raggiungerlo in treno entro un’ora e mezzo. Adesso, diceva Moretti, sono 8 milioni, mentre a Linate sono 18. Ovvio che, se si fanno investimenti e si organizza un servizio, per essere ripagati dovranno essere usati dal maggior numero possibile di persone e non si può pretendere che le Ferrovie portino l’Alta Velocità sia nell’uno che nell’altro aeroporto. Bisogna SCEGLIERE e prim’ancora essere informati a dovere.