Ci potremmo scommettere, il GASP piacerebbe a Papa Francesco. Si tratta del Gruppo Arte Sacra Passirano, nato nel luglio 2014 grazie al signor Angelo Paderni (58 anni) e Gianfranco Barucco (62 anni), due abitanti della cittadina in Franciacorta (2mila abitanti circa), insieme al Parroco, Don Luigi Guerini, attivo e instancabile sostenitore di una Fede viva e trasmessa anzitutto da un comportamento d’amore. Il Gasp nasce con lo scopo di “riscoprire e far conoscere il patrimonio artistico-culturale di Passirano”: trascorso quasi un anno dalla sua fondazione, il Gasp ha già all’attivo il restauro dell’orologio Ottocentesco della torre campanaria della Chiesa del Paese. Per finanziare il restauro la comunità ha organizzato un concorso fotografico in concomitanza con le feste patronali ad ottobre, e uno di pittura che si è tenuto in occasione delle Feste Pasquali. Così opera il Gasp: si ripromette di restaurare opere d’arte presenti nella parrocchia, e per finanziarle stimola artisti della zona a produrre nuove opere e crea occasioni al pubblico per venirle a vedere, lasciando un’offerta o acquistando direttamente una delle opere in mostra. Un comportamento attivo e che parte dallo sforzo di tutti di portare il proprio contributo al raggiungimento di un risultato.
Durante la conferenza stampa di ieri, venerdì 26 settembre al Castello di Passirano (gentilmente concesso dal Marchese Luigi Rainero Fassati alla comunità) si sono riuniti giornalisti ed esperti per ascoltare la presentazione del programma 2015-2016 di attività del Gasp, che cercherà di avere connessioni anche con l’Expò milanese grazie all’organizzazione di visite guidate alla scoperta dei luoghi storici del territorio, passeggiate a piedi o in bicicletta nella natura e serate teatrali in collaborazione con diversi gruppi e compagnie. Prima di arrivare all’Expò, anzi già da questo ottobre, come l’anno scorso, tutti i fotografi della zona sono invitati a partecipare alla II Edizione del concorso fotografico e di pittura Premio San Zenone (dal nome del patrono della città, nonché interessante figura originaria della Mauretania, provincia romana del Nordafrica: giunto in Italia, diventa Vescovo di Verona dal 362 alla sua morte, 371 cca. È anche il Santo protettore dei pescatori d’acqua dolce): il ricavato delle raccolte di quest’anno servirà al restauro della pala “Beata Vergine e S. Zenone”, il cui costo sarà di 16mila euro. Se giovedì 16, ore 20-23, tra le varie attività collaterali al concorso, il prof Leonardo Gatti presenterà il restauro della pala (che costerà circa 16mila euro: è stata creata una stampa della pala divisa in quadrettini coperti da una pellicola. Ogni donazione di 25 euro ricevuta, si stacca un quadretto) , già da domenica 5 ottobre, dalle ore 16, sarà possibile vedere le fotografie in concorso esposte presso l’antica canonica a Passirano. Per tutta la durata della esposizione si susseguiranno diverse attività parallele alla mostra, visite guidate e spettacoli (come, sabato 11, ore 20.30, il concerto di Francesco Braghini, cantautore dialettale, dal titolo “Bressa, me bela città” o sabato 18, ore 20.45, la commedia dialettale “Che tempi…” della Compagnai Teatro del Borgo), fino alla serata di domenica 19, ore 20.30, quando il prof. Luciano Anelli presenterà la sua relazione sulle “Sante Cattaneo e la pala di Passirano”, cui seguirà la chiusura della manifestazione e rinfresco. Ma non è ancora tutto: sempre a dimostrazione dell’attività e la grinta di questa piccola comunità, parallelamente alla mostra e al concorso fotografico è stata organizzata anche una mostra collaterale di Ex Voto presso l’Antico Conventino adiacente la Parrocchiale in via Libertà 2: erano ex Voto rivolti alla “Madonna dell’Abito”, che è un bel quadro anche se non porta con sè la leggenda dell’altra Madonna di Passirano, ovvero quella del Solaio. Che è così detta perché appartenne alla Chiesa di Passirano, ma, nel 1800, un nobile della zona la trovò nel suo solaio e la portò a Brescia a restaurare. Poi tornò nella Chiesa di Passirano, ma venne venduta negli anni ’30-’40: ora il GASP (che tra le attività in corso sta anche digitalizzando tutto l’archivio di documenti ecclesiastici) è riuscito a risalire all’attuale proprietario, che gentilmente ha già dato la sua sì disponibilità per concederla in prestito in determinate occasioni.
Con la loro grinta, in Parrocchia sono ottimisti: “il restauro della pala della Beata Vergine e San Zenone è già partito grazie allo studio Leonardo Gatti di Brescia, che dimostrando grande fiducia ha cominciato i lavori anche se sa che stiamo raccogliendo i soldi necessari. Del resto, secondo noi, alla prossima Pasqua avremo già completato il restauro e addirittura ci avanzeranno dei soldi per rifare il riscaldamento della Chiesa”.