Cambio sempreIl mondo rallenta? Noi no purtroppo

Chiudete gli occhi per un attimo, accendete la musica e disegnate una nuvola. Riempitela di parole, sì una cloud. Le parole di tutti i giorni. Le parole di quello che leggete, le parole che sentite...

Chiudete gli occhi per un attimo, accendete la musica e disegnate una nuvola. Riempitela di parole, sì una cloud. Le parole di tutti i giorni. Le parole di quello che leggete, le parole che sentite, di quello che fate e dovete fare. Cosa vedete?

Io da un po’ di tempo a questa parte cerco di farlo con tutto quello che non riguarda ME e vedo una cosa che non ho ancora ben capito se è reale o no.

Un passo indietro nei miei pensieri; il mondo occidentale sta implodendo su stesso. Fa acqua da tutti i lati, non ci sono dubbi o interpretazioni. Il capitalismo non funziona, in un continuo susseguirsi di consumi che alla fine “non crescono come si pensava”, di bolle speculative che poi puntualmente esplodono in mille pezzi, cercando di salvare il salvabile, tra un oscillazione e l’altra ecco la nuova tendenza.

Si rallenta.

Il downgrade volontario/ felice. Se ne parlava già molto tempo fa. Se vado a memoria la prima volta che ho letto qualcosa del genere era almeno 5 anni fa. Ma si parlava di schizzati che se ne andavano dalla società consumistica per vivere come cavernicoli. Una roba senza senso. Col tempo poi i pezzetti del puzzle sono apparsi più nitidi e stanno formando un quadro preciso.

Slow food. Vi dice niente?

Slow design?

E la nuova generazione che un po’ per la crisi, un po’ perché si sta meglio, un po’ perché stare tutto il giorno davanti a un computer che palle, se ne torna in campagna? Con i dati in Italia, più che negli altri paesi, che danno un incremento del 5,6 % di occupazione. Non ci credete? Leggete qui.

E il ritorno alla qualità, alla lentezza, alla calma. Non più come trend o moda degli stressati cittadini cool che nel fine settimana se ne vanno in campagna. No, la scelta di vita che con meno si sta meglio. Meno stimoli, meno rumori, meno cose da fare.

E oggi ancora un tassello: eccolo qui. UNA COSA ALLA VOLTA E’ MEGLIO. LA definitiva crocifissione di quello che per anni è stato esaltato. Il multitasking no. Non è produttivo, non è una dote, non è una qualità. Anzi è una schifezza che ci rende più scemi, più superficiali, più rincoglioniti. Insomma come diceva nonna. Le cose vanno fatte bene, una alla volta.

Il multitasking era ed è una necessità, dettata dal folle ritmo di informazioni, impegni, bisogni indotti. Era ed è una moda creata per dar la sola a noi donne, parliamo chiaro.

Allarghiamo di nuovo la riflessione. Tutto è diventato veloce, e gli “scienziati/trend setter/opinion maker” spingono per rallentare di nuovo tutto. Tornare indietro. Si stava meglio quando si stava peggio. Torniamo alla lentezza.

Anche la benzina, l’energia costa meno, prezzi dimezzati in poco più di sei mesi. Che uno direbbe, meglio per il consumatore no? Beh non proprio, una lettura un po’ più profonda qui. Il petrolio cosa meno, perché il mondo consuma meno. La cina, la locomotiva del mondo rallenta. Il consumo rallenta, il mondo rallenta.

Che così a primo impatto, a me pare una buona notizia. Come una specie di nuovo capitolo. Con la terra che viene distrutta più lentamente. Come nelle scene finali dei film apocatilittici, quanto le nuvole si aprono sotto si vede lo sterminio, ma ci sono sempre dei sopravvissuti.

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Ma ritorniamo a noi mia cara (mamma), hai ancora gli occhi chiusi? Hai già riempito la tua nuvola con la lista delle cose da fare? La lista degli impegni di lavoro? Adesso prendi tutte quelle parole e buttale al cesso.

Non c’è niente di quello che hai messo lì che possa essere fatto bene e nel tempo che ti sei prefissata quindi, mia cara, non farlo proprio. Non iniziare neanche. Te lo dicono fior fior di scienziati, così ti si riduce anche la materia grigia, il multitasking non va più di moda, non serve più. Non scherzano. Quindi incrocia le braccia e smetti semplicemente di preoccuparti.

I bambini sopravviveranno senza te, o forse no, magari piangeranno con la tata per 12 ore consecutive, ma tu fregatene; e no il documento per la riunione puoi anche non farlo, tanto fatto così di corsa non serve  (non servirebbe comunque perché quel coglione del tuo capo non è capace a leggere quindi te lo fa riassumere a te e poi ti interrompe mentre lo spieghi) . Tu dì semplicemente che non sei preparata.

La spesa? Stasera mangeranno pasta in bianco o uova scadute, o biscotti, o i cioccolatini del calendario dell’avvento dal 17 al 24. Dormiranno nelle lenzuola sgualcite, chissenefrega. E no non si laveranno ne le mani ne i denti. Tu non far niente. Perché un fior fiore di scienziati ha detto che non è utile ne produttivo  fare tutte queste cose insieme, che tu prima che ti dicessero che si chiamava multitasking, c’avevi una laurea in #incastralagiornata #tetrismoderno #lamaratonadellavita.

Allora tu fanne una sola di cosa oggi. FREGATENE. Seduta o in piedi o ovunque tu sia, nuvola delle parole vuota, niente dentro, occhi chiusi, braccia incrociate fai una sola cosa. PENSA col sorriso: MA CHI VI SI FILA.

Fatto? Sì?

Adesso aprili e CORRI!!! Hai perso almeno 15 minuti con questa stronzata, e come sempre verrà depennata dalla tua lista/nuvola per mancanza di tempo una delle seguenti categorie:

Cena x me – Doccia per me – Chiamata con la mia amica – ceretta- sonno.

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