Al Ministero dello Sviluppo Economico non piace il nuovo album di Fedez. Non è uno scherzo. E, a quanto pare, questa scelta non ha alcunché a che vedere con i gusti musicali dei funzionari del ministeor — almeno all’apparenza. A darne notizia è stato lo stesso Fedez, al secolo Federico Leonardo Lucia, rapper italiano di successo, giudice del talent show X-Factor su Sky nonché protagonista, in tempi recenti, di alcune polemiche con esponenti politici (su tutte, un indimenticabile match con Maurizio Gasparri) nell’arena dei social network.
Con un breve video pubblicato sul proprio profilo Facebook (che vanta la bellezza di quasi due milioni di follower), l’artista rende noto, alla presenza del suo legale, di aver ricevuto una raccomandata da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, il quale avrebbe qualcosa da ridire sulla copertina del suo ultimo LP, “Pop-hoolista”, uscito nel settembre 2014 con il marchio Newtopia. Nel dettaglio, secondo quanto si apprende dal filmato, dalle parole dell’avvocato del rapper, il marchio Fedez Pop-hoolista sarebbe “contrario all’ordine pubblico e al buoncostume”.
Nella cover dell’album, è raffigurato un poliziotto a cavallo di un pony con in testa un cono gelato, e al suo fianco lo stesso Fedez, per terra, mentre vomita arcobaleni. “Contrario all’ordine pubblico perché è ritratto un poliziotto, al buoncostume perché vomito l’arcobaleno”, pronunciano i due nel filmato-denuncia su Facebook. “Grazie, Ministro dello Sviluppo Economico, si vede che hai molto da fare negli uffici del Ministero. Complimenti, quindi siamo ufficialmente fuorilegge!”, ironizza Fedez, “Grazie Italia!”.
A corredo del video, il rapper ha scritto su Facebook: “IL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO ha dichiarato FUORILEGGE la copertina del mio album! Un’azione che, a esser buoni, ha il sapore dell’ottusità retrograda e, a voler essere maliziosi, puzza di censura: limitare l’espressione altrui è da sempre l’ultima spiaggia di chi non ha nulla da dire”. La notizia, se confermata, avrebbe dell’assurdo. Se non è censura – perché comunque l’album è in commercio, e vende anche molto bene – appare comunque qualcosa di alquanto simile.
Ora, è obiettivamente difficile credere che l’ordine provenga direttamente dall’ufficio del Ministro Federica Guidi, che davvero auspichiamo abbia di meglio di cui preoccuparsi. Tuttavia, è altrettanto faticoso pensare che in Italia, nel 2015, un ente pubblico riconducibile al Governo – che, evidentemente, mai ha avuto modo di dare un’occhiata le cover dei CD rilasciati negli Stati Uniti e in tutto il mondo negli ultimi cinquant’anni – arrivi a impiegare soldi e risorse dei cittadini per esprimere il proprio giudizio sulla copertina di un disco. C’è davvero da sperare che si tratti di una trovata di marketing. Altrimenti, avrebbe davvero ragione Fedez ad auto-citarsi affermando “Paese delle meraviglie ma io non mi meraviglio!”, riutilizzando una frase illustre dal suo brano “Bella addormentata nel Bronx”, oggi quanto mai appropriata.
Aggiornamento. Con un comunicato stampa, il Ministero dello Sviluppo Economico ha risposto a Fedez. La replica è disponibile sul sito ufficiale del Mise: “Nessuna censura da parte del Ministero dello Sviluppo economico all’ultimo album del cantante Fedez”, si legge nella nota. “Il ministero non ha ovviamente alcuna competenza sugli album musicali. Il problema si è posto perché per la prima volta un cantante ha chiesto di registrare un marchio (“Pop-hoolista”) con il nome dello stesso album. I contenuti del marchio, ed in particolare l’immagine di un poliziotto che sembra picchiare un personaggio che sta vomitando, sono sembrati all’Ufficio italiano dei marchi e dei brevetti come non rispondenti alla normativa che regola la tutela dei brand. Per questo motivo è stato chiesto a Fedez di illustrare meglio la sua domanda di tutela del marchio: la legge prevede che abbia due mesi di tempo, prorogabili fino a 6. Nel frattempo ovviamente il suo album potrà tranquillamente circolare ed essere venduto”.
Dunque, secondo il dicastero non c’è alcuna censura, e questo sarebbe positivo. Restano comunque alcuni interrogativi circa il giudizio sui contenuti (“l’immagine di un poliziotto che sembra picchiare un personaggio che sta vomitando”) e sul perché un ente pubblico debba entrare nel merito. Inoltre, non sembra esserci molta corrispondenza tra quella che il ministero definisce una semplice richiesta, quasi una formalità, con frasi quali “contrario all’ordine pubblico e al buoncostume”, come nella versione di Fedez e del suo legale. “Ovviamente il suo album potrà tranquillamente circolare ed essere venduto”: meno male, anche se quel “nel frattempo” inquieta un tantino. In ogni caso, tonnellate di pubblicità gratuita per Fedez, e per il suo disco che è già stato certificato disco di platino. Grazie (anche) al Ministero dlelo Sviluppo Economico.