Step by StepAborto. Parla il Papa e il “comunista” tace

BERLINO. Alle 15.55 di martedì 22 novembre, a poco più di 24 ore dall'annuncio, papa Francesco e il perdono sull'aborto sono già in fondo pagina dei mainstream nazionali schiacciati dalla pioggia d...

BERLINO. Alle 15.55 di martedì 22 novembre, a poco più di 24 ore dall’annuncio, papa Francesco e il perdono sull’aborto sono già in fondo pagina dei mainstream nazionali schiacciati dalla pioggia di titoli sul referendum. Peccato. Era un’ottima occasione per affrontare il probema dei medici obiettori che in Italia raggiungono la media del 70 per cento, e in alcune Regioni la situazione è ancora più critica, con punte del 93 per cento in Molise o del 91 per cento nel Lazio.

Nei Paesi dell’Unione, sulla tutela dei diritti sessuali e riproduttivi peggio dell’Italia ci sono soltanto l’Irlanda e la Polonia

Esistono intere provincie dove abortire è ormai impossibile perchè i medici obiettori sono la totalità e questo espone le donne a rischi per la propria salute fisica e mentale, costringendole ad emigrare in altre Regioni se non addirittura all’estero. Nei Paesi dell’Unione, sulla tutela dei diritti sessuali e riproduttivi peggio dell’Italia si comportano solo gli Stati dove abortire è illegale: Irlanda e Polonia, mentre per gli altri le percentuali di obiettori sono ben al di sotto delle nostre: in Francia è al 3 per cento, qui in Germania al 6 per cento, in Svezia all’ uno per cento.

Se la Legge 194/78 prevede l’istituto dell’obiezione di coscienza in materia di aborto solo per le pratiche direttamente correlate all’Ivg (interruzione volontaria della gravidanza sia entro i 90 giorni, sia dopo questo termine per motivi terapeutici), questo non è previsto per le semplici procedure di routine comuni a molti interventi e cure che il personale sanitario, le ostetriche e gli anestesisti hanno il compito di effettuare.

Sono le donne che meno possono, che non hanno il denaro sufficiente per superare il confine dove il loro problema sarebbe risolto. Sono le donne del proletariato si diceva un tempo

Invece, “è sempre più di frequente che anche in questi casi venga invocata la clausola di coscienza. Così gli anestesisti non eseguono anestesie, gli infermieri rifiutano di portare barelle in sala operatoria per le Ivg, ma non trasportano nemmeno la pillola abortiva sul comodino della paziente che poi la assumerà in autonomia, gli strumentisti di sala non preparano i ferri per gli interventi di aborto”, come evidenziava ieri Elis Viettone sul Corsera.

Insomma, la Sinistra avrebbe le premesse per tenere viva l’attenzione, tesaurizzando l’uscita inedita di un Papa che promuove una religione aperta, quasi «scandalosa» rispetto ai canoni tradizionali. Invece silenzio da tutto il fronte della Sinistra del No, quella che si definisce la “custode della democrazia”, quella che Berlusconi riassume in “i comunisti”.

Eppure il rischio concreto per le donne è un ritorno alla clandestinità, che metterebbe seriamente a repentaglio la loro vita e la loro salute, se non riescono a venire assistite nei tempi e nei modi previsti dalla legge. Sono le donne che meno possono, che non hanno il denaro sufficiente per superare il confine dove il loro problema sarebbe risolto. Sono le donne del proletariato si diceva un tempo. Possibile che nessuno abbia trovato il tempo di pensarci?

E’ l’ennesima riprova dello sfascio culturale che coinvolge l’intera società italiana. Se non si fosse caduti così in basso, il M5S non sarebbe mai nato.

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