Homo sumLa laurea logora chi non ce l’ha

di Francesco Carini - Homo Sum Una recente ricerca portata avanti dall’American academy of arts and sciences riporta che i laureati in discipline umanistiche hanno un reddito medio simile a quel...

di Francesco Carini Homo Sum

Una recente ricerca portata avanti dall’American academy of arts and sciences riporta che i laureati in discipline umanistiche hanno un reddito medio simile a quello delle lauree tecniche, a dispetto dei luoghi comuni che imperversano in tutto il mondo.

Negli Stati Uniti, se un diplomato percepisce di media circa 34.000 dollari, un laureato con titolo triennale sale a 52.000; mentre uno con titolo magistrale può arrivare 72.000. Si tratta sempre di statistiche, soprattutto lontane dagli stipendi medi italiani, ma ciò dovrebbe far capire quanto l’andare contro le proprie inclinazioni, inseguendo solo le stime del mercato, possa indurre in errore lo studente che si immatricola in un corso di laurea verso cui non ha interesse, solo perché c’è maggiore possibilità di trovare impiego, impresa a dir poco ardua in ogni caso.

Dall’altro lato, la situazione descritta dal rapporto di Eurofund “Occupational change and wage inequality” dello scorso giugno rappresenta lo specchio di un “iniquo” mercato del lavoro (analisi di dati raccolti fra il 2008 e il 2016) che rischia di costituire la mina vagante per la società occidentale. Nonostante un leggero miglioramento dal 2013 in poi, quanto descritto nel report indica che l’aumento dell’occupazione fra i lavoratori meno qualificati si sia accompagnata a una riduzione dei salari e a una diminuzione dello stipendio di quelli con titoli di studio più alti, con un’importante differenza fra l’Italia e paesi come la Germania.

Nulla è più ingiusto che far parti uguali fra disuguali. Don Lorenzo Milani

Infatti, il problema non è il conseguimento di un titolo di studio, ma proprio il mercato del lavoro, divenuto sempre più precario in ogni settore, con imprenditori che hanno fatto grande uso di stagisti non retribuiti o tirocinanti con stipendi da fame, che si fanno non di rado una concorrenza spietata come i polli da batteria che si azzuffano tra di loro.

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