di Francesco Carini – Homo Sum
La vera misericordia è più che gettare una moneta ad un mendicante; è arrivare a capire che un edificio che produce mendicanti ha bisogno di ristrutturazioni. Martin Luther King
(Ieri, 20 marzo 2019, era la Giornata Mondiale della prevenzione dentale, che coincide peraltro con la Giornata Mondiale della felicità. Questo articolo era stato preparato lo scorso autunno, ma viene pubblicato oggi, nel primo giorno di primavera e nella giornata mondiale contro le discriminazioni razziali, sperando che, prima o poi, tutte le famiglie, indipendentemente dal colore della loro pelle, possano non dover affrontare dolorose privazioni per esercitare quello che nel nostro paese dovrebbe essere un diritto garantito dall’articolo 32 della Costituzione. Purtroppo, non c’é alcuna felicità nelle privazioni).
Dodici milioni di italiani rinunciano alle cure sanitarie e 7.800.000 s’indebitano, per un totale di quasi 20.000.000, circa un terzo dell’intera popolazione. Questa cifra riferita al 2018, ottenuta dopo rielaborazioni di dati Censis e Istat non é forse ancora stata analizzata del tutto nella sua drammaticità, anche per un processo di disumanizzazione su vasta scala che non riesce a vedere dietro grafici esseri umani, bensì unità numeriche. Davanti a storie reali che sembrano inverosimili se contestualizzate nel parziale benessere dei decenni scorsi, uno fra i tagli più importanti sulla spesa sanitaria da parte degli italiani é stato legato alle cure odontoiatriche, in un contesto che fra il 2007 e il 2017 ha visto incrementare la cifra dei poveri assoluti da 2.400.000 a 5.058.000, con una crescita rispetto al 2016 di 261.000 unità.
Nonostante l’accordo risalente al 2009 fra: l’allora Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, l’ANDI (Associazione Nazionale Dentisti Italiani) e l’OCI (Associazione Odontoiatri Cattolici Italiani), alfine di favorire l’accesso a determinate cure (fra cui protesi parziali e totali in resina) per alcune categorie svantaggiate come i cittadini con un reddito inferiore agli 8.000 euro annui, non sono comprese in questa convenzione varie prestazioni e peraltro non tutti i dentisti vi hanno ancora aderito (circa 6.408 studi dentistici in tutta Italia su 61.550 professionisti operanti sul territorio nazionale). In base ai dati della stessa ANDI riferiti al 2015, quasi 5.000.000 di italiani rinunciavano alle cure dentali per paura dei costi, cifra che non può certamente essere diminuita dato l’incremento delle famiglie povere.