Sfogliando l’enormità del bilancio di Bankitalia, che ormai ha attivi che sfiorano i 1.300 miliardi di euro, cumulati a forza di comprare titoli sui mercati secondari, risulta chiaro che alla lunga gli attivi della Banca centrale finiranno col somigliare, almeno per entità, ai passivi della Repubblica, in gagliarda crescita anch’essi. Solo nel 2020, per dire, il Bilancione è aumentato di 336 miliardi, che è all’incirca quanto rinnova di debito lo Stato. Era un anno straordinario, direte molto giustamente. E tuttavia se risaliamo indietro, scopriamo che dal 2014 il Bilancione è aumentato del 150%. E siccome un paio di giorni fa la Bce ha fatto sapere che “ci vorrà un bel po’ per ridurre lo stimolo”, non va troppo lontano dal vero chi immagina il Bilancione superare molto presto i 2.000 miliardi all’inseguimento di quello dello stato, che per allora chissà a quanto sarà arrivato. Chi ancora recrimina sul divorzio fra Tesoro e Bankitalia potrà consolarsi così, mentre paga l’amento delle tasse.
2 Aprile 2021