Paura dei fischi, Alfano non parla a Berlino

Paura dei fischi, Alfano non parla a Berlino

BERLINO – Un imbarazzante dietrofront per quello che da ieri è l’erede ufficiale di Silvio Berlusconi. Atteso verso le 10 per una conferenza sugli aspetti internazionali della mafia all’università Humboldt di Berlino (intitolata «La lotta contro la criminalità organizzata internazionale e il terrorismo – la prospettiva italiana»), il guardasigilli ha fatto sapere che era in ritardo. Il clima nell’aula era molto teso. L’attesa è così continuata e verso le 10.40 è partito un applauso sarcastico durato qualche minuto. I cartelli per accoglierlo erano pronti: “L’aquila breve”, “basta mafia”, “Alfano teorico ed esecutore del tagliaprocessi” , “vergogna” “il tuo capo bunga bunga ti ringrazia” “più giudici, più personale, più soldi, più tecnologia vere riforme”. Un clima non proprio amichevole. Un centinaio di persone, di cui circa la metà italiani, lo aspettavano nel Senaatssaal, aula del Senato accademico.

Il clima era molto teso, il rettore Jan-Hendrik Olbertz ha chiesto alla folla di fare prima parlare Alfano, richiesta accolta con un piccolo applauso, e ha chiesto di non contestarlo. La richiesta sembrava accolta. Ma poco dopo è arrivato lo stesso rettore a dire che il ministro non veniva perché trattenuto da una telefonata in ambasciata. E sono ripartiti gli applausi di scherno e le risate. Olbertz poco dopo si è detto dispiaciuto, aggiungendo che non è una vittoria dei manifestati e sottolineando che si è persa opportunità di dialogo.

Proprio ieri la stampa estera aveva raccontato le intenzioni del premier Silvio Berlusconi di non ricandidarsi nel 2013, affidando ad Alfano la guida della coalizione. Nei giorni scorsi, intanto, alcuni quotidiani tedeschi avevano contestato la visita di Alfano e l’argomento della discussione, cioè la mafia e la criminalità organizzata. Non un bell’inizio, insomma, per l’erede designato.

In Facebook era stata creata una pagina apposta per organizzare la contestazione, con una cinquantina di iscritti, tutti italiani,  dove i manifestanti invitano a «portare striscioni o cartelli che non diano nell’occhio e si possano portare senza problemi nella sala della conferenza. Boicotteremo la conferenza voltando le spalle ad Alfano per tutto il tempo che parlerà». Uno degli iscritti, Luca Pietrovanni, dice che si prenderà un giorno di ferie apposta per esserci ed esprimere la sua rabbia. Mentre uno degli organizzatori, Pasquale Incoronato, scrive: «vi prego di vivere la vostra giusta rabbia con giudizio. Per nessun motivo dobbiamo dare vita ad occasioni “mediatiche” dove Alfano faccia la parte della vittima. Quello è uno stronzetto furbo, quindi è giusto che sia lui a fare una grande figura di merda».

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