Elkann e Murdoch vogliono la Formula 1

Elkann e Murdoch vogliono la Formula 1

Exor e NewsCorp stanno per comprarsi la Formula 1. Secondo quanto riporta il SkyNews, le trattative per l’acquisizione dei diritti del circus da Bernie Ecclestone sono già iniziate e nei prossimi giorni formalizzate. Per la cassaforte di Casa Agnelli si tratta di una novità che potrebbe coinvolgere positivamente anche Fiat e Ferrari, quest’ultima finora deludente sotto il profilo dei risultati della stagione in corso. Per la società di Rupert Murdoch, invece, potrebbe essere un passo ulteriore verso il dominio nel mondo dei media. Il patron di adesso, per ora, smentisce all’agenzia di stampa finanziaria Bloomberg: «Per quanto ne so, certamente non è in vendita. CVC Capital non è interessata a vendere». Nel frattempo, tuttavia, arrivano i comunicati congiunti delle due società. 

La notizia è di quelle improvvise. La finanziaria della famiglia Agnelli, insieme al colosso mediatico fondato da Murdoch, sta trattando l’acquisizione dei diritti per la Formula 1. Sebbene non ci sia ancora la certezza della buona conclusione dell’operazione, le due società hanno già diramato un comunicato stampa insieme. «Stiamo valutando la possibilità della creazione di un consorzio volto a elaborare un piano per lo sviluppo nel lungo termine della Formula 1», hanno detto le imprese di Elkann e Murdoch. «Non è possibile affermare con certezza che si arriverà a presentare una proposta agli attuali proprietari della Formula Uno», continua la nota. Tuttavia, l’impegno profuso non sarà poco. Le parole di Exor e NewsCorp proeguono con un riferimento ai tifosi. Il tentativo di acquisizione, che secondo fonti vicine al dossier è guardato con molta attenzione da Ecclestone e dalle banche d’investimento, è «nell’interesse dei partecipanti e degli appassionati di questo sport».

Non si conoscono ancora i dettagli dell’offerta, ma questa sarà avanzata nei prossimi giorni. Attualmente la Formula 1 è di proprietà di CVC Capital Partners, un fondo di private equity. Tuttavia, il numero uno rimane sempre e comunque Ecclestone, che ha ancora una quota rilevante del circus. E, stando a quanto dice SkyNews, non sono ancora arrivate smentite. A gettare acqua sul fuoco ci hanno pensato le due società coinvolte nell’affare. «Nel corso delle prossime settimane e mesi – prosegue la nota – Exor e News Corporation si confronteranno con potenziali partner di minoranza e con i principali soggetti coinvolti. Non è possibile affermare con certezza che si arriverà a presentare una proposta agli attuali proprietari della Formula Uno». Nonostante questo, l’impressione, anche secondo SkyNews, è che si tratti solo di un tentativo di depistaggio mediatico. L’offerta dovrebbe essere presentata in poco tempo e vagliata entro la fine dell’attuale stagione di corse, per poi essere confermata a inizio della prossima.

Quello che è certo è che nel 2001 sono stati venduti i diritti commerciali per il campionato mondiale di Formula 1 per 360 milioni di dollari. La proprietà sui diritti è passata da Max Mosley a Bernie Ecclestone e CVC Capital, più la Federazione internazionale automobilistica (Fia). Questo accordo scadrà il 31 dicembre 2012 e prevede che gli introiti del circus siano così divisi: il 23% a Ecclestone, il 47 ai team partecipanti e il restante 30 alla Fia, presieduta da Jean Todt. 

Per Exor si tratterebbe quindi del progetto che Elkann aveva spiegato anche al Financial Times un paio di mesi fa. Il numero uno della società di Corso Matteotti, parlando con la testata di Lionel Barber, spiegò che Exor «ha una capacità di investimento per un po’ più di un miliardo di euro». Ma non solo. Disse anche che era sua intenzione cercare di diluire la quota attualmente presente in Fiat, circa il 30% del Lingotto, in vista di differenti investimenti. Del resto i conti della cassaforte degli Agnelli erano e rimangono solidi. L’utile netto al 31 dicembre 2010 è stato pari a 151,8 milioni euro, quasi il doppio degli 88,8 milioni euro del 2009. Gli asset ammontano a circa 9 miliardi di euro, tanto da far definire Exor dal Financial Times «una Berkshire Hathaway dell’industria dei beni capitali». John Elkann come Warren Buffett, il guru di Omaha? Suo nonno avrebbe apprezzato.

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