Ritorna a far parlare di sé il batterio dell’E.coli. Pare non nella forma che ha causato 38 morti, solo uno dei quali fuori dalla Germania. Per la diffusione si era incolpato prima il cetriolo, poi i germogli di fagioli.
In questo caso, ci sono sei bambini ricoverati al Policlinico di Lille, nella Francia del Nord. Per i sanitari sarebbero in condizioni «gravi, ma non preoccupanti». Secondo un portavoce dell’Agenzia Regionale della Sanità, «sono tutti stabili», e ancora «nessuno è in pericolo di vita». Tre dei sei bambini ricoverrati sono in dialisi, per l’interessamento dell’apparato renale. Sarebbero stati male per via di alcuni hamburger surgelati, di marca “Steaks Country” venduti nell’ipermercato Lidl.
A far discutere è la provenienza della carne. La società SEB, francese, con sede a Saint-Dizier, che ha confezionato gli hamburger ha dichiarato che la carne proveniva da Germania, Olanda e Belgio. Guy Lamorette, amministratore delegato di Seb, ha dichiarato: « Nulla permette di stabilire un qualsiasi legame con l’epidemia che ha colpito la Germania».
Secondo Le Monde, che ha intervistato Lamorette, i capi di bestiame sarebbero stati abbattuti «attorno al 10 maggio. Ma è impossibile sapere da dove provenissero esattamente in Germania. Ci riforniamo da tre macelli differenti. In più, in Francia, la tracciabilità si ferma al Paese». L’amministratore delegato di Seb ha aggiunto però di essere certo che «il lotto incriminato è stato venduto nella regione Nord-Pas-de-Calais».
Le autorità francesi hanno disposto un ritiro degli hamburger, di modo da poter svolgere indagini più approfondite, anche se pare che non vi sia alcun legame con l’infezione delle settimane scorse che aveva interessato principalmente la Germania. Sempre secondo l’Agenzia Francese della Salute, «questa infezione di E.coli non presenta alcun legame, per quanto si sappia ad ora, con la recente epidemia tedesca».