Case distrutte, incendi, sirene. Il Sud di Israele è sotto attacco. Subito dopo la sospensione della tregua da parte di Hamas, dalla striscia di Gaza è iniziata la pioggia di razzi. Almeno 55 colpi sono caduti in territorio israeliano, uccidendo un uomo a Beersheba e ferendo gravemente altre tre persone, tra cui un bambino di nove anni, a Ofakim (anche un altro, di appena quattro mesi, è stato ricoverato per le schegge). Dopo la dura reazione di Tel Aviv agli attacchi agli autobus di giovedì scorso, la tensione è immediatamente salita. Secondo quanto riportato da Channel 2, Hamas ha rivendicato la responsabilità dei lanci.
Nel pomeriggio di venerdì, un razzo sparato verso Ashkelon era stato intercettato e distrutto dal sistema di difesa isreliano. Più tardi cinque colpi di mortaio sono caduti nell’area di un kibbutz nella zona di Eshkol, provocando danni a uno degli edifici. Ma i lanci si sono intensificati nel corso della giornata e soprattutto oggi, iniziando fin dal mattino, quando i primi feriti sono stati tre palestinesi che lavoravano nei campi.
La giornata ha visto crescere anche la tensione con l’Egitto, dopo l’uccisione di alcune guardie di confine del Cairo che, per protesta, ha richiamato l’ambasciatore. Israele ha chiesto scusa per l’incidente e il ministro della Difesa Ehud Barak ha ribadito «l’elevata importanza e il valore strategico per la stabilità del Medio Oriente della pace fra Israele ed Egitto firmata nel 1979».