Satellite in caduta: una possibilità su 100 che colpisca il Nord Italia

Satellite in caduta: una possibilità su 100 che colpisca il Nord Italia

Durante la sua ultima parabola sopra l’Italia era passata anche la Mir. Era il marzo 2001, ed era la fine della leggendaria (come la definisce persino il sito della Nasa) stazione spaziale sovietica. Secondo quanto scriveva la Pravda gli abitanti dell’isola di Tonga addirittura «sperano i detriti cadano sulla loro isola». Il New York Times aveva definito la parabola finale della Mir «una pioggia di meteoriti sopra il Pacifico del Sud».

La Mir in una foto della Nasa
Nelle ultime ore, lontani dalla leggenda della Mir, si guarda il cielo per il previsto arrivo del satellite Upper Atmosphere Research Satellite, o Uars. E si è letto che i frammenti potrebbero – il condizionale è d’obbligo – cadere anche sul Nord Italia. L’Uars, dal peso di 6,5 tonnellate, è stato impiegato con lo Shuttle Discovery nel 1991 e decomissionato nel dicembre 2005. La Protezione civile scrive sul proprio sito che «sulla base degli ultimi dati forniti dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), la previsione di rientro sulla terra è centrata intorno alle 19:15 (ora italiana) di venerdì 23 settembre, con una finestra di incertezza che si apre alle ore 13:00 del 23 settembre e si chiude alle ore 05:00 del 24 settembre».

I toni sono di grande attenzione, anche se più avanti si legge che non si può ancora escludere «la possibilità, corrispondente a una probabilità stimabile attualmente intorno allo 0,9%, che uno o più frammenti del satellite Uars possano cadere sul territorio italiano». Data la particolarità della situazione, persino la Protezione civile scrive che «non esistono comportamenti di autotutela codificati in ambito internazionale da adottare a fronte di questa tipologia di eventi». Nell’aggiornamento pubblicato alle 15.30, viene ribadito anche che «nell’ora – quaranta minuti che precederanno l’evento sarà difficile circoscrivere ulteriormente l’area di possibile impatto».

 https://www.youtube.com/embed/JxYV6DFLLaQ/?rel=0&enablejsapi=1&autoplay=0&hl=it-IT 

Nel caso, c’è comunque una Faq della Nasa sui detriti spaziali. È interessante leggere che negli ultimi 50 anni, in media ogni giorno è caduto un detrito spaziale catalogato sulla Terra. «Con grande probabilità» scrive l’agenzia spaziale americana «cadono negli oceani o in altri specchi d’acqua o in regioni poco popolate come la Tundra canadese, il deserto australiano o la Siberia». Per avere un’idea di quanti detriti spaziali girino intorno alla Terra, basta visitare il sito dedicato fatto dalla Nasa per capire che la Terra è letteralmente circondata da space junk. C’è solo da sperare che, anche questa volta, il satellite finisca per cadere dove non ci sia nessuno a vederlo.

I detriti che circondano la Terra (Nasa)

X