A Napoli la Coppa America spazza via gli ambientalisti

A Napoli la Coppa America spazza via gli ambientalisti

Un asse tra Napoli e Venezia che ospiteranno entrambe le preregate che porteranno all’America’s Cup di vela. E così l’evento, in tempi di Padania e secessione, assume una valenza politica. Ieri a Napoli nel Castel dell’Ovo che mostra la bellezza del Golfo partenopeo, la presentazione delle due tappe napoletane con le World Series di Coppa America, in programma ad aprile del prossimo anno e a maggio del 2013, nel campo di regata di Bagnoli, presente anche Richard Worth, numero uno di ACEA, America’s Cup Event Authority. Il grande assente alla presentazione in pompa magna è il tema di Bagnoli: lì dovranno svolgersi le regate, lì il circus velico mondiale dovrà trovare infrastrutture perfette per poter iniziare la kermesse. «Napoli non si farà trovare impreparata. Ed è l’occasione per far capire al governo che deve investire sulla città e non deve abbandonarla» dice il sindaco Luigi de Magistris.

La colmata. Dagli atti delle gare per le infrastrutture di America’s Cup resi noti dalla Bagnolifutura, la società pubblica che si occuperà di allestire il campo di gara, si può vedere come diventerà la colmata, quella grande area (circa 200mila metri quadrati) rubata al mare che l’Italsider realizzò a metà degli anni Sessanta per il deposito dei semiprodotti necessari alla produzione dell’acciaio. La colmata a mare, lo dice il Piano regolatore generale, dev’essere smantellata. C’è un accordo col Comune di Piombino: Napoli smantella la struttura e i detriti vengono spediti in Toscana per riempire la darsena di levante di Piombino. L’accordo, “benedetto” dagli allora ministri Alfonso Pecoraro Scanio e Fabio Mussi (originario proprio di Piombino), è rimasto lettera morta. Motivo? Mancano i soldi, almeno cento milioni di euro, che sarebbero dovuti arrivare dallo Stato. Non arriveranno oggi – si chiedono gli ambientalisti – E domani? Cos’accadrà quando la colmata, grazie all’America’s Cup, diventerà un sito conosciuto nel mondo per la vela e attracco di yacht di lusso? Chi smantellerà il tutto? 

Nel gioco di squadra auspicato dagli industriali, non mancano i problemi. Uno è appunto far rispettare il cronoprogramma per l’allestimento dell’America’s Cup Village. Cosa preveda questa struttura lo dicono le carte consultate da Linkiesta: c’è il Public Event Village, destinato ad ospitare il pubblico, vi si prevede la realizzazione di un’area destinata alle premiazioni ed agli spettacoli per una capienza di mille posti; le Viip Corporate and Institutional Areas riservate all’accoglienza e all’intrattenimento degli ospiti; la Technical Area destinata ad ospitare le basi dei team partecipanti alle regate. La gara per i lavori necessari alla struttura di Bagnoli ammonta a circa 17 milioni d’euro, tutto denaro pubblico. L’azienda o la cordata di aziende che si aggiudicheranno i lavori saranno soggetti sanzioni se consegneranno tardi o male le opere: da 2mila euro secchi all’1 per mille dell’importo complessivo dei lavori per ogni irregolarità. Viceversa ci saranno premi di produttività se la ditta (o le ditte) consegneranno prima dell’inizio primavera 2012 (l’altro step è nel maggio 2013) le opere commissionate.

Il nodo legalità. Che la malavita organizzata possa puntare a infiltrarsi nei lavori per Bagnoli è una ipotesi da tempo sul campo. Anche in questo caso occorrerà tenere gli occhi aperti. Il protocollo di legalità con la Prefettura prevede il divieto di subappalti se non per lavori altamente specialistici e la possibilità di revoca dell’appalto in caso di movimento di denaro non tracciabili. C’è dell’altro: nel parere della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici una delle prescrizioni per il via libera all’opera è perentoria «che tutto lo specchio d’acqua di Coroglio e Bagnoli vengano liberata dagli ormeggi abusivi con le relative strutture». Gli abusivi del Golfo che offrono attracchi senza averne titolo sono talmente radicati che in vent’anni nessuna Amministrazione è riuscita ancora a sconfiggerli.

L’indotto economico e la “barca Napoli”: il capo degli industriali non quantifica l’impatto economico della manifestazione a Napoli. «Ci sono benefici indiretti e poi l’obiettivo è soprattutto rilanciare Napoli» afferma il presidente degli industriali Graziano. Dunque dopo il dramma rifiuti, un grande evento per ripulire la città dal fiume di giusta ma cattiva stampa subita nel corso degli ultimi anni. Nell’operazione-simpatia è prevista anche anche una barca napoletana in gara nelle World series della Coppa America. Lo ha annunciato «Grazie all’aiuto di Richard Worth – continua Graziano – abbiamo la disponibilità della barca. Ora stiamo lavorando per mettere su l’equipaggio e trovare degli sponsor per avere un team in grado non solo di partecipare ma di arrivare in alto in classifica». E poi il sogno potrebbe continuare. Rivela il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro: «Il presidente del Calcio Napoli Aurelio De Laurentiis pensava anche ad una gara della Formula Uno e non ha rinunciato a quest’idea».  

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