A Roma violenze e auto in fiamme nel corteo degli indignados

A Roma violenze e auto in fiamme nel corteo degli indignados

Ultimo aggiornamento 19.20

Rome is burning. Non è trascorsa nemmeno un’ora dall’inizio della marcia degli Indignados a Roma, quando scoppia la bagarre. A metà di via Cavour, dove il corteo s’incanala prima di arrivare al Colosseo, un gruppo di incappucciati, con caschi da motorino e kefiah prima dà alle fiamme due auto, e poi aggredisce i vigili del fuoco intervenuti per sedare l’incendio. Rabbia tra gli Indignados, che allontanano i facinorosi al grido di «Vergogna, andatevene». Sono gli stessi manifestanti che si danno da fare per ristabilire l’ordine.

Aggredito anche il proprietario di un bar che tentava disperatamente di difendere la vetrina del proprio locale, e una troupe di SKY. Panico tra gli abitanti del caseggiato, la cui facciata viene completamente avvolta dalle dense volute di fumo nero che si alzano dalle due vetture incendiate.

Ma le notizie di violenze continuano: colpita con una bomba carta una gioielleria in via Labicana e una sede dell’agenzia interinale Manpower. Lanciata una bomba molotov contro una sede del ministero della Difesa in via Labicana. L’edificio ha preso fuoco e il tetto è crollato. I responsabili sarebbero uomini vestiti di nero e incappucciati, che respingono i fotografi, colpiscono auto e cercano di entrare nell’edificio. Sempre in via Labicana ci sarebbero cinque macchine in fiamme. 

Massiccia la presenza delle forze dell’ordine. Gli oltre 2mila agenti tra Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza presidiano le vie laterali e impediscono gli sfondamenti. Ora il corteo è in prossimità di San Giovanni: da qui arrivano scoppi (bombe carta) e sono state avvistate almeno una quindicina di persone con volto coperto.

Le fermate della metropolitana chiuse sono almeno cinque.

C’è sgomento tra i tantissimi manifestanti pacifici per la degenerazione di un corteo tranquillo e festoso partito con cori, caroselli, bandiere e qualche sfottò. «Non permettiamo loro di portarcio via la manifestazione», gridano gli Indignados alla volta dei black bloc. 

E allontanano i facinorosi al grido di «Vergogna, andatevene». Sono gli stessi manifestanti che si danno da fare per ristabilire l’ordine, gridando ai black bloc «Giù i caschi, fascisti!» e «State rovinando tutto». Un tentativo non facile in quanto i black bloc sono armati, e pare stiano versando diavolina sui pneumatici delle auto parcheggiate, in modo tale che salti il motore. In via Merulana i manifestanti si trovano in una sorta di tappo, e all’altezza del civico 127 un’ambulanza ha appena soccorso un ferito, attaccata dai black bloc. Nel frattempo, in via dei Fori Imperiali il corteo pacifico sta andando avanti, nonostante lo scoppio di tre bombe carta dalle parti del Colosseo.

Dopo ore di cariche tra la polizia, che ha usato i lacrimogeni, e i black bloc, sempre in via Labicana, dove numerosi cassonetti sono stati ribaltati e incendiati e in piazza San Giovanni, bloccata per tre ore.

Ora la piazza è libera, ma una camionetta dei carabinieri è stata bloccata dalla folla e incendiata. La manifestazione, interrotta, è finita. Ma gli scontri no e continuano ancora, in via Merulana. Intanto il numero dei feriti della guerriglia cresce e sale a 20.

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