Il più grande museo Apple è in Italia, in uno scantinato

Il più grande museo Apple è in Italia, in uno scantinato

Ma quale Maxxi, quale Guggenheim, talvolta può essere più prestigioso il seminterrato di una scuola media di una frazione di un comune di Savona, Quiliano. Qui, è nato e ha sede il più importante e fornito museo Apple al mondo, il primo riconosciuto dalla stessa casa madre di Cupertino. Si chiama «All about Apple» (e sul sito ora campeggia un ricordo di Steve Jobs). Le pareti sono bianche e i locali spartani, non c’è la firma di una archistar né un arredamento hi-tech, ma dentro si può trovare un mondo, più di 7 mila pezzi: il mitico Lisa, il Macintosh 128K, il PowerBook Duo, il Twentieth Anniversary Macintosh, il Newton e il primo mouse. Pure, la sfortunata console da gioco Pippin.
Tutto comincia nel 2002, quando il retrocomputing (l’archeologia informatica) non era che ai primordi. Alessio Ferraro, informatico savonese, inizia a collezionare e catalogare prodotti Apple: «Il primo materiale ci fu donato dai magazzini dismessi della ditta Briano, che non smetteremo mai di ringraziare. Tra gli scaffali ingombri, seppelliti sotto montagne di manuali informativi, sono riemersi pezzi da collezione, senza più valore commerciale ma dal grandissimo fascino documentale». Il primo lettore cd, la prima stampante a colori, il primo monitor con qualità fotografica. A Ferraro presto si uniscono William Ghisolfo e altri amici, che insieme sviluppano l’idea di realizzare un museo pubblico dedicato al mito Apple. Il comune di Quiliano, distante migliaia di chilometri dalla Silicon Valley, grazie all’interessamento del sindaco Nicola Isetta, mette a disposizione i locali dell’ex falegnameria della scuola media “A. Peterlin”. 

E nel 2005 succede qualcosa di straordinario: «Era il 22 giugno – racconta Ferraro, ora presidente del museo – e avevamo da poco aperto i battenti, quando arrivò una telefonata totalmente inaspettata dalla California. Subito pensammo a uno scherzo, quando la trovammo in segreteria telefonica (ASCOLTALA)». Era, invece, tutto vero, dall’altro capo della cornetta, Brett Murray, senior manager della casa di Cupertino, che, venuto a conoscenza del progetto (per nulla pubblicizzato Oltreoceano), annunciava di voler inviare ad Alessio e ai suoi amici «un pacco di benvenuto» dalla famiglia Apple. Poco dopo, li avrebbe invitati in California, al Moscone Center di San Francisco. E successivamente Murray avrebbe riconosciuto il museo come «il più grande al mondo». In una lettera ufficiale scriveva: «Dalle fotografie dell’inaugurazione vedo che non vi mancano hardware Apple, sembra che ne abbiate più di noi». «Così», raccontano emozionati al museo, «nel 2006 siamo davvero andati in America e siamo arrivati a un passo dal genio, alla segretaria personale Steve Jobs. Rimane, però, il rimpianto di non avergli stretto la mano. La sua morte sarà uno stimolo in più per andare avanti nel nostro progetto». E fare il grande salto. A breve, il museo si sposterà a Savona nei più ampi e luminosi locali del Palazzo Comando, una delle sedi del campus universitario. 

In questi anni, All About Apple è diventato troppo grande per rimanere nel seminterrato della scuola media di Quiliano. Dal 2005 in poi ha ricevuto continue donazioni: attualmente custodisce quasi tutta la produzione di personal computer, periferiche, accessori, prototipi Apple dagli albori, 1976, fino ai giorni nostri. Le macchine esposte, accese e funzionanti, raccontano in un percorso interattivo la nascita, l’evoluzione, la trasformazione dell’informatica personale inventata dai due Steve, Wozniak e Jobs. «Stiamo trasferendo, in collaborazione con la Fondazione De Mari (Cassa di Risparmio di Savona), il materiale nella nuova sede, dall’esposizione quilianese al Polo universitario di Savona, in un nuovo spazio più ampio e fruibile. Sarà – spiega Ferraro – un contesto aperto, facilmente raggiungibile da tutti, in particolare dagli studenti universitari, i nostri nuovi vicini di casa». L’apertura è fissata per il settembre 2012. E così, proprio in questo momento di massima attenzione per il mondo Apple e ancora per circa un anno, quasi tutto il materiale è imballato negli scatoloni del trasloco.

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