Italia e Spagna sono al centro delle preoccupazioni per un possibile rischio contagio. Non sono bastati gli aiuti approvati dall’Eurogruppo alla Grecia, la lettera d’intenti portata a Bruxelles dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi né – per la Spagna – l’aver programmato le elezioni. Tanto che l’Unione Europea, le banche centrali e il Fondo Monetario Internazionale starebbero pensando ad una vera e propria “rete di sicurezza”, per impedire che il contagio si estenda definitivamente fino a Roma e Madrid.
Dagli Stati Uniti ma anche dalla Germania sarebbe arrivata la spinta per la creazione di questa rete di sicurezza, secondo quanto si legge sul sito dell’Ansa. Si tratterebbe di un piano ausiliario rispetto a tutte le misure che sono già in campo per affrontare al crisi, come l’acquisto di titoli di stato da parte della Banca centrale europea e il rafforzamento dell’Efsf, il fondo-salvastati europeo. Si tratterebbe quindi, scrive sempre l’Ansa, di un ragionamento sul worst-case scenario, lo scenario peggiore, di modo da poter avere già, nel caso, misure e strumenti pronti all’uso.
Anche se dopo l’annuncio dell’accordo europeo a Bruxelles, le borse avevano reagito positivamente, a preoccupare erano rimasti da una parte lo spread fra titoli di stato italiani e i bund tedeschi, e dall’altra le aste dei titoli di stato italiani. Il Tesoro ha collocato ieri 8,5 miliardi di titoli. E il rendimento chiesto dagli investitori ha toccato il massimo dal 1997 per i triennali e dal 2000 per i Btp decennali, che ora pagano interessi di oltre il 6 per cento.
Se dovesse veramente verificarsi l’istituzione di un “salvagente” che coinvolgerà il Fondo Monetario Internazionale, non rimarrà solo l’Efsf a tutela dei paesi in crisi, in questo caso di Italia e Spagna. L’European Financial Stability Facility, il fondo salva-stati, è appena stato potenziato con un accordo all’Eurogruppo di Bruxelles, portando la sua capacità di intervento dai 440 miliardi di euro di fine luglio a oltre il miliardo di euro. Nella stessa sede è stata approvata la sesta tranche degli aiuti alla Grecia ed è stata presentata la lettera di intenti del Governo italiano, volta a rassicurare i partner europei sulle misure che Roma intende intraprendere per rendere sostenibile l’enorme mole del suo debito.