Si dia inizio alle danze. Con un comunicato diramato intorno alle 17.00 Intesa Sanpaolo ha reso note le dimissioni di Corrado Passera da consigliere delegato dopo quasi un decennio alla guida di Ca de’ Sass, confermando, secondo le indiscrezioni circolate in mattinata, l’interim di Marco Morelli, attuale numero uno della divisione retail Banca dei Territori.
Una poltrona pesante, quella che lascia il top manager comasco per andare a sedere al dicastero di via Veneto come successore di Paolo Romani: Intesa è la prima banca italiana per clienti e numero di sportelli, è la più esposta al debito italiano (63,3 miliardi di euro) ma al contempo è la custode degli interessi sistemici del capitalismo italiano, basti pensare al coinvolgimento diretto o come consulente nelle principali operazioni finanziarie degli ultimi anni, da Alitalia a Parmalat, da Telecom a Edison. Partite gestite in prima persona da Gaetano Micciché, numero uno della divisione corporate & investment della banca sabaudo-meneghina e dato per favorito come nuovo consigliere delegato. Una scelta che sarebbe stata consigliata dal consigliere delegato uscente in persona.
Secondo quanto rivelano a Linkiesta alcune fonti vicine alla Compagnia di San Paolo, principale azionista della banca con il 9,71% del capitale, il nuovo a.d. sarà scelto fra i top manager interni. Una posizione che trova d’accordo anche la Fondazione Cariplo (al 4,94% del capitale). Sfumato quasi da subito il nome di Claudio Costamagna, ex numero uno europeo di Goldman Sachs, l’altro rumor riguarda l’attuale direttore generale del Tesoro Vittorio Grilli, che ha iniziato la sua carriera al Credit Suisse First Boston. Come è noto, la candidatura di Grilli alla presidenza di via Nazionale è stata appoggiata sia Giulio Tremonti che dal leader della Lega, Umberto Bossi, entrambi ora all’opposizione. Qualcuno fra i soci di Intesa avrebbe anche buttato sul tavolo il nome di Fabio Gallia, piemontese, 48 anni. Conosciuto e apprezzato a Torino, dove ha lavorato alla Ersel-Giubergia, Gallia è stato in Capitalia (2002-07) e poi è passato al gruppo francese Bnp Paribas, dove è attualmente amministratore delegato della controllata italiana Bnl e membro del comitato esecutivo della capogruppo. Le consultazioni fervono ma già domani si potrebbe avere qualche indicazione in più a margine di un convegno già organizzato da tempo a Torino, in cui il presidente della Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti si incontrerà con l’omologo della Compagnia di San Paolo, Angelo Benessia. Da Cariplo non trapela per ora nessuna indicazione sul nome, ma una conferma sulla pista interna.
La questione è delicatissima anche alla luce delle faide interne che nella primavera del 2010 hanno portato alla nomina di Andrea Beltratti e del neoministro del Welfare Elsa Fornero rispettivamente alla presidenza del consiglio di gestione e alla vicepresidenza del consiglio di sorveglianza dell’istituto di credito. Per altro la Fornero è anche vice presidente della Compagnia di SanPaolo e, in seguito alla nomina a ministro, dovrà anche lei lasciare entrambe le cariche.
L’uscita di Enrico Salza, storico rivale di Angelo Benessia e la conferma di quest’ultimo nonostante la lettera di sfiducia di tredici consiglieri su ventuno del principale azionista di Ca de’ Sass fu un precedente, dove la politica locale ha giocato un ruolo prominente, che ora si vuole evitare a tutti i costi, per non aggiungere ulteriori elementi d’incertezza in un istituto di credito già fortemente penalizzato, per via della sua esposizione al debito italiano, da pesanti ondate di vendite.