La Calabria dà soldi solo a chi studia alla Luiss e alla Bocconi

La Calabria dà soldi solo a chi studia alla Luiss e alla Bocconi

COSENZA – La Regione Calabria decide di investire in formazione. Peccato che così facendo finisca col chiudere i rubinetti alle Università pubbliche calabresi e finanziare due università private fuori dal territorio regionale: la Luiss di Roma e la Bocconi di Milano. Può sembrare paradossale ai più, ma mentre i tre atenei calabresi non hanno ancora potuto erogare i fondi delle borse di studio relativi al 2010/2011 e destinati agli studenti più meritevoli (e bisognosi), la Regione stanzia 1,2 milioni di euro da destinare ai due atenei nazionali. Proviamo a tenere separate le vicende.

Ad oggi, mese di novembre 2011, le università calabresi non hanno ancora potuto erogare ai loro studenti i fondi delle borse di studio dell’anno accademico iniziato a ottobre 2010 e terminato a luglio 2011. Gli importi avrebbero dovuto coprire le spese dello scorso anno di studenti e ricercatori e quindi sarebbero servite loro a partire dall’ottobre 2010. Questo solo in teoria.

In pratica non è andata così, come racconta a Linkiesta il dottor Turco che lavora all’interno della struttura che si occupa dell’assegnazione delle borse, il Centro Residenziale dell’Unical (Università della Calabria) di Cosenza: «La regione non ha erogato all’università l’intero importo del Fis (Fondo Integrativo Statale) e quindi studenti e ricercatori sono rimasti sprovvisti delle borse di studio relative allo scorso anno accademico», spiega Turco. «La Regione ci ha spiegato di non avere liquidità di cassa, ma è davvero struggente dover avere a che fare con genitori e studenti dell’ateneo che pur con molta dignità, vengono a domandare quale sia lo stato dei pagamenti». Ma che fine hanno fatto questi soldi?

In Regione nessuno sembra voler dire nulla sull’argomento e prima di avere qualche ragguaglio, si è costretti a fare il giro delle sette chiese tra strutture che sembrano lontanissime e scollegate tra loro, nonostante facciano tutte capo al Dipartimento Cultura. Alla fine parla il professor Ferrara, che spiega a Linkiesta la genesi della vicenda. «Ho firmato personalmente il decreto di erogazione delle borse di studio 5 mesi fa e ne ho inviato la copia a tutti e tre i rettori, ma il Fis (Fondo Integrativo Statale) è stato bloccato dalla ragioneria della Regione per mancanza di fondi», spiega il direttore generale del dipartimento cultura della Regione. «La Calabria non può sforare il patto di stabilità, altrimenti potrebbe incorrere in ulteriori sanzioni», continua Ferrara. Così tra patti da rispettare e rimpalli di responsabilità tra uffici regionali, le borse di studio destinate agli studenti calabresi non sono ancora arrivate loro ad un anno di distanza dal termine prefissato. Però adesso qualcosa sembra muoversi.

«Posso assicurare che i fondi verranno stanziati entro gennaio 2012», promette il direttore generale «e gli assegni relativi all’anno 2010-11 arriveranno agli studenti assegnatari entro 15 giorni dal decreto di stanziamento, con mia sincera felicità per quelle famiglie che hanno subito ritardi ingiustificabili». Caso chiuso quindi se non fosse che la stessa Regione Calabria, che non vuol fare il passo più lungo della gamba con le Università pubbliche del suo territorio, allo stesso tempo trova modalità e fondi alternativi da destinare ai due principali atenei privati italiani: Luiss e Bocconi.

Dopo l’accordo del luglio 2010 tra Regione Calabria, Luiss e Bocconi quando fu siglato l’accordo pluriennale per la nascita della Scuola di Alta Formazione della Regione Calabria, a ottobre 2011 sono iniziati i corsi per circa 80 studenti. Un corpo docenti integrato da professori di entrambi gli atenei privati, seguirà gli studenti dei due master in Management per le Aziende Sanitarie della Regione Calabria (MiMAS-RC) e in Management Pubblico (MMP-RC).

Ben 60 fortunati degli 80 ammessi ai due master (40 a corso), sono stati selezionati preventivamente per titoli ed esperienze e avranno diritto ad una borsa di studio da 20 mila euro, utile a coprire in toto il costo annuale del corso. In totale si arriva alla cifra di un milione 200 mila euro che la Regione ha stanziato per «intercettare e coltivare i giovani talenti che intendono sviluppare un percorso professionale nel settore sanità della Regione Calabria», come recita la brochure informativa.

Attraverso il finanziamento di questi due master universitari che avranno sede in Calabria a Lamezia Terme, «la Regione mira a valorizzare i giovani calabresi già presenti sul territorio e, nel contempo, a favorire il rientro di chi ha intrapreso un percorso formativo o professionale fuori dalla Calabria», disse il Presidente Scopelliti presentando l’iniziativa. Eppure a pochi chilometri di distanza tra loro, 60 studenti «obbligatoriamente nati in Calabria, di età non superiore a 35 anni e in possesso di una laurea magistrale in qualsiasi disciplina» usufruiranno di un ingente sostegno ai loro studi che altri loro colleghi conterranei, dopo più di un anno di attesa, ancora non riescono ad ottenere.  

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