È un leak, ma Julian Assange stavolta non c’entra. A diffondere un documento confidenziale, relativo alle misure economiche d’emergenza in studio in questi giorni in Irlanda, sono stati infatti niente meno che i componenti del Parlamento tedesco. Ieri, infatti, la commissione Bilancio della camera bassa del Bundestag ha discusso pubblicamente un documento – fino a quel momento segreto – in cui si legge che, a partire dal prossimo dicembre, il governo irlandese ha intenzione di aumentare l’IVA al 23% e sta studiando l’introduzione di nuove tasse indirette.
Le impopolari misure fiscali, ancora sconosciute al Parlamento di Dublino, erano state consegnate “con valore indicativo” alla Commissione Europea dal Ministro delle finanze irlandese Michael Noonan. Da Bruxelles il testo è stato inviato al governo tedesco, che lo ha girato alla sua Commissione Bilancio, la quale è tenuta ad aggiornarsi periodicamenti sui progressi dei Paesi che usufruiscono di aiuti finanziari dal Fondo Europeo per la Stabilità Finanziaria (Esfs). L’Unione Europea, presa in contropiede dalla gaffe tedesca, è stata costretta a scusarsi. «Ci rendiamo conto che le autorità irlandesi siano contrariate», ha detto il portavoce della Commissione europea Amadeu Altafaj. «Ogni fuga di informazione confidenziale è spiacevole».
Immediate le reazioni dall’Irlanda. Noonan ha definito “fastidioso” l’inconveniente, spiegando che l’innalzamento dell’Iva è una misura in studio ma ancora lontana dall’approvazione definitiva. Come prevedibile, l’opinione pubblica l’ha presa malissimo. Nel Paese si sta diffondendo la sensazione che la politica irlandese sia sempre più decisa all’esterno, commissariata nei Paesi creditori. Secondo l’Irish Times i documenti letti prima dai parlamentari tedeschi che da quelli irlandesi includono due lettere di intenti di Noonan e un memorandum intitolato “bozza confidenziale”. Secondo il quotidiano nei documenti non si parla solo di Iva ma anche di misure di austerità che prevedono tagli per 3,8 miliardi di euro nel 2012 e per 3,5 miliardi l’anno successivo in un Paese che ha un Pil di circa 150 miliardi di euro, un decimo del nostro.
«La Germania è il nostro nuovo padrone», titolava stamattina l’Irish Daily Mail. L’opposizione ha gridato allo scandalo, definendo l’accaduto “incredibile” e “senza precedenti” e chiedendo immediate spiegazioni al governo guidato da Enda Kenny. Per Gerry Adams, il leader del Sinn Fein, il partito cattolico nordirlandese presente nel Parlamento di Dublino dal 1997, «questo è un altro esempio di come la sovranità dello Stato sia stata consegnata ad altri».