Questa mattina la Gdf di Milano ha arrestato Bernardino Pasta, detto “Dino”, amministratore unico di Retemanager spa, sospettata di avere truffato due onlus impegnate negli aiuti alla popolazione di Haiti. Una vicenda che Linkiesta aveva denunciato due mesi fa (vedi articoli qui sotto). Il finanziere arrestato, che negli anni si era specializzato nella consulenza finanziaria a enti religiosi e di beneficenza, risulta anche essere intervenuto in un tentativo di salvataggio delle società di Lele Mora.
Oltre all’arresto, sono in corso perquisizioni a Milano, Roma e Napoli, nei confronti di cinque indagati, per i reati di associazione a delinquere, truffa e falso. È stato eseguito anche un sequestro preventivo di un immobile e di un box auto dal valore di circa 600mila euro, acquistati con parte dei proventi della truffa e successivamente intestati ad una società offshore nella disponibilità degli indagati (qui l’organigramma del gruppo BlueLife, cui fa capo Retemanager).
L’indagine, diretta dal sostituto procuratore Eugenio Fusco e dal procuratore aggiunto Francesco Greco, traeva origine dalla denuncia di una delle onlus (il Vis, che fa parte dell’universo salesiano), che aveva affidato le proprie disponibilità a Retemanager, in attesa di impiegarli per gli scopi istituzionali. Pasta aveva proposto investimenti in titoli obbligazionari falsi, spacciati come bond emessi dalla Barclays Wealth, che è invece, come già Linkiesta aveva appurato, del tutto estranea e ignara della vicenda. «Attraverso lo stesso meccanismo di frode, i cinque soggetti avrebbero in totale ricevuto dai diversi investitori oltre 9 milioni di euro», riferisce l’AdnKronos.
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