Il governo è impopolare ma i partiti stanno peggio

Il governo è impopolare ma i partiti stanno peggio

C’è un calcolo elementare nell’annuncio di Berlusconi di una sua prossima ri-discesa in campo. L’ex premier pensa che sotto i colpi della recessione gran parte della opinione pubblica tornerà a guardare ai tempi del berlusconismo trionfante e ottimista. Berlusconi scommette, soprattutto, sulla mancanza di memoria di questo paese. Può anche darsi, come è accaduto molte volte nel passato, che Berlusconi non creda invece in quello che dice, ma che reciti la parte del conte di Montecristo ansioso di vendetta per galvanizzare il suo pubblico, per tenere sotto tensione Angelino Alfano impedendogli di slittare verso Casini, per contrattare con Monti qualcosa che gli sta a cuore. Quello che probabilmente Berlusconi non ha messo in conto è che l’attuale stato d’animo di gran parte dei nostri concittadini si sta predisponendo al peggio con un giudizio ancora più draconiano e sommario sulla politica, tutta quanta.

La fase due del governo Monti ha infatti questa caratteristica, sul versante della politica, cioè di mettere in luce come non sia pronta alcuna alternativa al governo dei tecnici. Con ogni probabilità non sta infatti aumentando il consenso verso i professori eppure, con la stessa probabilità, sta perfino diminuendo quello verso i vecchi attori della scena pubblica. Nessuno dei partiti esautorati dal governo Monti mostra di aver capito che una grande nebbia sta calando su tutto il sistema politico. Questo spingerà alcune forze, la Lega e l’Italia dei Valori, ad accentuare la polemica sociale contro i professori ma rischia di lasciare senza argomenti i partiti maggiori.

Monti sembra aver capito che i suoi recalcitranti sostenitori parlamentari non hanno molte frecce nel proprio arco. Tuttavia anche per Monti si avvicina il momento della verità. Non so se sia stata una trovata geniale quella di indicare nella fase due il momento in cui il paese sarà risarcito dai sacrifici. Aver indotto questa convinzione, visibilmente infondata, è stato un errore di comunicazione dei tecnici. A meno che Monti non abbia fra le sue possibilità la famosa mossa del cavallo che sconvolge il gioco.

Personalmente credo che il fondamento e la legittimità del governo stiano solo nella eccezionalità della situazione del paese e lo stesso governo possa reggere solo finchè  sarà evidente che nessuno dei partiti è in grado di chiamare gli italiani a fare dei sacrifici. Qui c’è la prima delusione che il dibattito politico ha offerto. I partiti sono stati fondamentali per ridurre le asprezze delle prime misure, ad esempio sulla de-indicizzazione delle pensioni, ma non è emerso un quadro di misure alternative a quelle dei professori. Né in queste ore stiamo leggendo che cosa i partiti vogliono che Monti metta nella cosiddetta fase due. L’illusione che Monti abbia in serbo la carta che risveglierà il paese e il silenzio dei partiti sui loro progetti rischiano così di creare un nuovo sconforto nella pubblica opinione e preparare scenari pessimi. 

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