Il Wall Street Journal ha lanciato la notizia al centro del suo sito internet: in ottobre, Angela Merkel avrebbe chiamato il presidente Giorgio Napolitano, “l’ottuagenario capo dello stato”, per fare presente come fosse “preoccupata che Berlusconi non fosse all’altezza di riformare l’Italia”.
È comprensibile che la notizia sia stata ripresa immediatamente dalle pagine internet dei primi quotidiani nazionali, nonostante la successiva smentita del Colle. Insomma, sì, il 20 ottobre 2011 Merkel e Napolitano si sono sentiti al telefono, ma nulla è stato detto in merito a richieste di “cambiare il premier”.
L’episodio in sé, se vero, è degradante. Piace pensare che il “libertino” Berlusconi (la definizione è del Wsj) sarebbe stato sostituito comunque, teleselezione o no. Che ci fossero dissapori tra il re del Bunga Bunga e la figlia di un pastore protestante, è comprensibile – tanta realpolitik malamente celava il disprezzo, ricambiato da soprannomi da Supercafone.
Ma ciò che incuriosiva è: come la vedono i tedeschi? La prima visita è stata per il “Frankfurter Allgemeine Zeitung”, ma delude. Si parlava del piano di tagli in Spagna, e sugli esteri della devastazione a una sede dell’Adenauer Stiftung al Cairo – oltre al possibile ritorno in scena del “copione” von Guttenberg. Roba per tedeschi, insomma, troppo seria o troppo nazionale. Di telefonate, nemmeno l’ombra.
Il browser si è diretto allora al “Süddeutsche Zeitung”. È la voce del Sud tedesco, cattolico e ricco, forse più interessato a vicende italiote. Ma anche qui, la linea era occupata da altre questioni troppo “alte” rispetto all’ “attacca-tu-no-tu” tra Napolitano e Merkel. Si parlava della nuova legge elettorale tedesca (anche loro!), all’inazione USA in Medio Oriente, al vizio dei soldati di Assad di sparare sulla folla.
La delusione inizia a diffondersi. Non sono state utili neanche le visite a “Die Welt” (sospetti di corruzione sul presidente federale, Christian Wulff), allo “Zeit” (“Export-crazia come nuova forma di dominio”, sì vabbè), e piangeva il telefono anche presso il popolaresco Das Bild (reportage su “le spiagge più nude del mondo”).
A questo punto, è scattata l’arma totale: Google News Deutschland, alle ore 19:11 del 30 dicembre 2011. La chiave di ricerca è stata “Berlusconi”. Mamma mia. La prima notizia in lista è che il suo impero mediatico vacilla, ma è del Kurier, testata austriaca. Seguiva poi un gruppo di 54 articoli su Berlusconi “allenatore scomodo” (si parla di Milan). Interveniva quindi un gruppo di una ventina di articoli inaugurato da un titolo del Die Welt, “Berlusconi ha ridotto l’Italia al suo pisello” (è un’intervista a Gianna Nannini). A quel punto, la rinuncia alla chiave di ricerca è stata automatica: si parlava della prole di Ruby Rubacuori et similia, era meglio andare oltre.
Abbiamo composto nella casella di ricerca la parola “Napolitano”. Il primo risultato ci ha tratti in inganno: si parlaca di Berlusconi, ma perché egli avrebbe dichiarato che “Pato deve giocare sempre”, cuore di suocero. Attenzione, però! C’era un gruppo di un centinaio di articoli sulla telefonata del 20 ottobre, anche se… erano tutti in italiano! Era un altro buco nell’acqua. Anche restringendo il campo di ricerca (ore 19:21). Google News Deutschland, risultati solo in tedesco, comparsi nelle ultime 24 ore. Chiave di ricerca: “napolitano”. Risultati? Nessuno. Mah. Rimangono i giornali del mattino. Ci è rimasto il sospetto che una simile assenza, più che disinteresse, possa essere meditata.