“L’Italia scommetta sul digitale per uscire dalla crisi”

“L’Italia scommetta sul digitale per uscire dalla crisi”

Ingegnere Vittorio Terzi, membri del consiglio dell’American Chamber, ospiti d΄onore, signore e signori. Vi ringrazio per l΄opportunità di prendere parte a questa cena di gala, in particolar modo per il tema cui l΄incontro è dedicato quest΄anno, il “Digital World”. Voglio ringraziare soprattutto l΄ingegnere Terzi e tutti i membri del comitato consultivo digitale dell΄AmCham, che mettono in luce le opportunità per le imprese americane e italiane di far crescere i propri mercati attraverso l΄economia digitale. Vorrei anche cogliere l΄occasione per congratularmi con le aziende che saranno premiate con i premi dell΄AmCham di quest΄anno. A tutti i vincitori, complimenti!

Stasera però non è soltanto un momento di festeggiamento. È necessario essere realistici circa i tempi difficili che ci troviamo di fronte. Mi ricorda un po΄ quel pezzo del film Dirty Harry, quando Harry dice: «Ti senti fortunato?». La maggior parte di noi è rimasta scioccata dagli sviluppi economici dei mesi scorsi. È come se i mercati globali stessero puntando contro una pistola ai governi di tutta Europa. Anche gli Stati Uniti non sono immuni e senza dubbio le nostre prossime elezioni presidenziali si giocheranno sui temi dell’occupazione e sull’ottimismo verso il futuro.

Negli Stati Uniti stiamo affrontando un difficile dibattito politico sulla riduzione del nostro debito e il taglio del deficit. Nella prima metà dell΄anno, questa discussione si è incentrata su un tema relativamente facile: alzare il limite massimo per il nostro debito nazionale. Il compromesso raggiunto nel mese di agosto ha messo le basi per una discussione politica più difficile, ovvero come effettuare un taglio di bliancio da 1200 miliardi dollari. Settimana scorsa, l΄incapacità del “super comitato” di raggiungere un accordo ha messo in luce le difficili scelte che devono essere fatte per raggiungere la riduzione del deficit. Con l΄avvicinarsi delle elezioni del prossimo anno, la possibilità di raggiungere un compromesso diminuiscono, aumentando il rischio che alla fine non verrà presa nessuna decisione.

Quindi siamo tutti nella stessa barca. Ci affacciamo su un paesaggio di grande incertezza e volatilità finanziaria. I mercati muovono i governi. È sempre più difficile trovare lavoro e ogni giorno si verificano drammatiche oscillazioni della borsa. Io non voglio pronunciare la lettera “R”, ma non possiamo scongiurare la possibilità che l΄Europa – e il resto del mondo – potrebbe entrare in una nuova fase di recessione.

Ci sono comunque ragioni per essere ottimisti. I governi europei e la Banca centrale europea sanno che questo è il momento di mostrare una leadership forte, politiche globali e mano ferma per ripristinare la crescita economica e la fiducia dei mercati. In Italia, nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, il nuovo primo ministro, il suo gabinetto e il Parlamento dovranno prendere decisioni difficili, e io voglio spingere tutti noi a dare il nostro più caloroso sostegno all΄Italia.

Le misure che l΄Italia adotterà avranno un impatto sia sulla zona euro che sull΄economia mondiale. La chiarezza di Monti e la sua capacità di affrontare e capire le sfide mi rassicurano. Anche il presidente Obama è ottimista. Settimana scorsa ha telefonato al premier Monti e gli ha detto chiaramente che gli Stati Uniti «hanno piena fiducia nella forza dell΄Italia e che noi sosteniamo i passi che il Paese sta muovendo per promuovere il suo programma di riforme economiche». Proprio come il Presidente, anche io sono fiducioso che il genio italiano saprà trovare una via d΄uscita anche questa volta.

Lasciatemi però fare un ammonimento. Molti credono che una maggiore austerità sia la chiave per trovare una via di fuga dalla crisi. Io non credo sia così. Cercare di spremere il succo di un limone sempre più piccolo rappresenta una strada che porta alla frustrazione. Abbiamo bisogno di un limone più grande. Abbiamo certamente bisogno di più “limoncello”. La crescita deve accompagnare l΄austerità per far crescere l΄economia mondiale e riportare la prosperità. Il diavolo, come sempre, si nasconde fra i dettagli. Ogni paese propone una formula diversa, sono però convinto che tutti dobbiamo abbracciare i settori che hanno le maggiori potenzialità di creare nuovi posti di lavoro e di aumentare l΄attività economica. E fra questi settori un primo esempio è dato dall΄economia digitale.

L΄eCommerce, i nuovi media e altri aspetti dell΄economia digitale rappresentano motori di crescita potenti in grado di creare posti di lavoro, aumentare la produttività e aiutare le aziende a competere nel mercato globale. La ricerca e l΄innovazione in ambito digitale sono fondamentali per la nostra crescita economica collettiva. E la tecnologia permette uno sfruttamento senza rivali delle energie imprenditoriali.

La mia ambasciata si è impegnata in una serie di programmi per mettere in luce l΄economia digitale. Lo scorso anno abbiamo portato a Venezia i giovani nativi digitali italiani e i rappresentanti di alcune delle più grandi aziende di tecnologia degli Stati Uniti per un forum di due giorni sull΄economia digitale con conferenze, incontri, eventi di networking e ricevimenti. Abbiamo trasmesso l΄evento in streaming online e siamo arrivati in cima alla lista delle tendenze di Twitter. Abbiamo ottenuto un risultato molto pragmatico: un evento su “come fare” e “con chi” per tutti gli italiani desiderosi di sviluppare tecnologie digitali e di vendere le proprie idee e i prodotti online. È stato un evento straordinario, proprio ciò di cui l΄Italia ha bisogno. Lasciatemi tuttavia aggiungere una cosa che la dice lunga sulla dimensione della sfida da affrontare qui in Italia: non una sola delle figure politiche italiane che abbiamo invitato a partecipare ha preso parte alla manifestazione. Quest΄anno abbiamo già avuto due eventi di questo tipo: uno in Sardegna e un altro a Firenze ed è in programma un altro forum a Venezia, a maggio, mentre a marzo a Milano si terrà una sorta di “campo di addestramento digitale”.

Le nostre attività in questo ramo dell΄economia hanno reso chiara un΄altra cosa. Le idee, la tecnologia e l΄innovazione rappresentano il ferro, il carbone e l΄acciaio dei nostri giorni. È stato facile difendere i depositi di carbone, ora, nelle nostre società basate sulla conoscenza, dobbiamo fare lo stesso per le idee e le tecnologie. Dobbiamo costruire delle protezioni versatili e sicure a difesa dei diritti della proprietà intellettuale degli sviluppatori e dei creatori. E l΄Italia farebbe bene a concentrarsi sulla tutela della proprietà intellettuale come se questa fosse il seme della sua prosperità futura.

In questo momento l΄Italia è l΄ottava più grande economia del mondo (mi dispiace, siete appena stati superati dal Brasile) e dovrebbe sforzarsi di essere tra i primi dieci paesi per quanto riguarda le infrastrutture digitali. Questo non può che aiutare il nostro scambio di idee su come le nostre aziende possono sfruttare al meglio le tecnologie digitali per crescere e innovare. È anche per questo sono estremamente felice di dare il benvenuto all΄iniziativa della AmCham di creare un gruppo consultivo digitale. In Italia, dove le piccole e medie imprese costituiscono la spina dorsale dell΄economia, ci conviene spingere per l΄affermazione di un solido ecosistema digitale in grado di globalizzare la loro portata.

Noi tutti beneficiamo dei progressi nelle tecnologie dell΄informazione e della comunicazione. Un più diffuso accesso a internet e una maggiore disponibilità della rete si traducono in crescita economica e più posti di lavoro. La Banca Mondiale riferisce che quando i paesi sviluppati aumentano l΄accesso alla banda larga del 10%, il PIL pro capite cresce del 1,2 per cento. In Europa, la banda larga più veloce potrebbe generare milione di posti di lavoro e 850 miliardi di euro di crescita entro il 2015. Lo sviluppo dell΄economia digitale può anche fornire uno “spazio” dove far crescere nuove start up, aprendo ai giovani imprenditori una porta nel mondo dell’economia. Può forse l΄Italia permettersi di restare indietro, oppure rinunciare alle forme di occupazione che l΄economia digitale offre?

Un secondo elemento relativo al riavvio della crescita è legato all΄innovazione. Questo impegno, però, deve essere sostenuto da un investimento di risorse. Gli Stati Uniti, per esempio, spendono circa il 3% del PIL per la ricerca e lo sviluppo, in Europa, la cifra si attesta quasi al 50% in meno.

Altri ingredienti chiave per stimolare la crescita includono l΄espansione della partecipazione delle donne nell΄economia, gli investimenti in infrastrutture e la necessità di ridurre la corruzione e snellire la burocrazia. Tutti questi argomenti meriterebbero che venisse loro dedicata un΄altra serata per parlarne, ma vorrei ricordare che l΄indice della Banca Mondiale, circa la facilità di fare business, vede Italia classificarsi ottantasettesima su 183 paesi. Siamo sinceri: l΄ottava più grande economia del mondo non può posizionarsi così in basso e restare comunque l΄ottava economia del mondo.

In questo periodo di incertezza e di transizione, sono convinto che gli imprenditori come voi possono essere agenti attivi di un positivo cambiamento sia politico che economico. Il vostro obiettivo di costruire relazioni economiche più forti fra Italia e gli Stati Uniti è bene accetto. Quindi permettetemi di concludere il mio intervento invitando tutti voi a portare avanti le vostre idee.

L΄AmCham in Italia può giocare un ruolo importante, sostenendo il nuovo governo e spingendo il Parlamento a concentrarsi su misure per stimolare investimenti e una crescita economica a lungo termine. Sono sicuro che saprete fare la differenza. Fate sentire la vostra voce.

Machiavelli scrisse una volta: «Non c΄è nulla di più difficile da intraprendere, di più pericoloso da condurre, di più incerto successo, che guidare l΄introduzione di un nuovo ordine di cose». Chiaramente, il tempo per un nuovo ordine è alle porte, ma lo sviluppo del nuovo ordine in Italia dipenderà in gran parte da voi e dai vostri colleghi.

Ricordate che oggi in America è il cyber-lunedi e segue un venerdì nero che ha battuto tutti i record di vendita. Grazie per avermi invitato qui oggi, e soprattutto vi ringrazio per il lavoro che fate ogni giorno.

*Trascrizione integrale del discorso dell’ambasciatore americano in Italia David Thorne.