“Dateci una chance: ci sono idee geniali a poco prezzo”

“Dateci una chance: ci sono idee geniali a poco prezzo”

Andrea Coccia (29 anni)
Blogger presso Blogo
Milano

Cosa ha funzionato nel 2011?
Nell’anno dei tagli indiscriminati alla cultura, dei crolli di Pompei, dei tunnel immaginari della Gelmini e di una legge sul mercato editoriale favorevole soltanto alla grande distribuzione organizzata, trovare qualcosa che abbia funzionato nella vita culturale di questo strano paese non è un’impresa facile. Ma non voglio fare l’apocalittico. I segnali che vengono dal basso, da quella base che subisce la tracotante ignoranza del potere da almeno due decadi, seppur pochi, sono positivi. Un piccolo, ma grandioso esempio è, io credo, l’occupazione del Teatro Valle a Roma, segno di una presa di coscienza che ha fatto, per la prima volta da anni, un vero salto di qualità, riuscendo finalmente a produrre contenuti. Ma c’è anche altro, segnali meno visibili e meno spettacolari che testimoniano come gli anni dell’egemonia culturale del berlusconismo antiintellettuale sono, forse, agli sgoccioli. Una crisi inedita di ascolti fa chiudere il Grande Fratello, le sale che ospitano i cinepanettoni natalizi rimangono deserte, come pure gli pseudo telegiornali minzoliniani. Nel contempo trasmissioni alternative come Servizio Pubblico arrivano a cifre da prima serata televisiva, i festival culturali registrano il pienone e sempre più italiani scoprono la potenza e l’utilità di Twitter, sintetico aggregatore di intelligenze critiche.

Cosa deve cambiare nel 2012?
Certamente ancora non basta, e lo dimostra il fatto che ancora siamo qui a chiederci cosa deve cambiare. Io, per l’anno che viene, mi auguro di assistere al germogliare anche da noi dei semi di quello spirito di partecipazione e di responsabilità civile che ha segnato questo 2011, non solo nei paesi arabi e non solo in primavera.

Una proposta concreta per il futuro?
Una ricetta concreta da suggerire a legiferanti e amministratori per il 2012? Dateci una possibilità. Facilitate la trasformazione in realtà dei nostri progetti, concedeteci sgravi fiscali e spazi ad affitti bassi – magari scegliendo a caso nel mazzo infinito delle proprietà pubbliche abbandonate – lanciate bandi, anche da pochi soldi. Troverete idee geniali e a poco prezzo, garantirete servizi e creerete nuove professionalità e un po’ di speranza per il futuro, che poi è l’unica cosa di cui abbiamo un viscerale bisogno. 

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