“Conosci i miei?”. Non è l’ennesimo episodio della commediola familiare americana sfornato dalla premiata ditta De Niro – Stiller. È la nuova (e misteriosissima) campagna virale che in questi giorni imperversa per le strade di Roma, con coloratissimi manifesti che domandano al passante incuriosito se per caso conosce Eva, Serena, Faruk, Fabrizio o Luciano. Chi sono costoro? Per ora non è dato saperlo. Si sa che hanno interessi e gusti diversi, e una cosa che li accomuna tutti quanti. Specie con Faruk. Ma, spiegano i manifesti, chi fosse davvero interessato a saperne di più può visitare la pagina e restare aggiornato sugli sviluppi.
Sulle prime potrebbe sembrare una nuova campagna di Facebook. Anche perché quel logo è l’unico elemento di riconoscimento di tutto il manifesto. Ma perché il social il social network per eccellenza dovrebbe scegliere la forma di comunicazione pubblicitaria meno social che ci sia? E, soprattutto, come mai una campagna made in Palo Alto volerebbe così basso da restare al palo con appena 70 fan dopo quasi una settimana?
Screenshot della pagina di Conosci i miei?
Qualche risposta potrebbe arrivare dai fan della pagina. Spulciando le loro identità, infatti, si scoprono tanti profili e pagine fake. Come potrebbe essere Nicos Nicosia, un “novellino” di Facebook con appena 10 contatti, ma già fan di “Conosci i miei?”. I pochi profili reali, poi, sembrano appartenere tutti a giovani più o meno accomunati dalle simpatia politiche in area Pd. Del resto, la stessa pagina “spamma” i propri contenuti su altre pagine a contenuto politico, compresa la pagina ufficiale del Partito Democratico. E tra commentatori e fan non mancano nomi noti della “prima fascia” del Pd, come il portavoce del Segretario Bersani, Stefano Di Traglia.
Ed ecco allora che spunta l’ipotesi. Azzardata, forse, ma non del tutto peregrina. Quella di una campagna virale del Pd romano, o di qualche movimento ad esso vicino, per il riconoscimento da parte dell’ordinamento giuridico italiano dello “Ius soli”, ovvero il diritto di cittadinanza acquisito in forza dell’essere nato nel territorio di uno Stato. Del resto, che cosa potrebbero avere Eva, Serena, Fabrizio e Luciano in comune con Faruk, se non il fatto di sentirsi italiani? Per ora, questo, i manifesti non lo spiegano ancora. Ai poster l’ardua sentenza.