“Inventare il futuro”: idee under 35 per un 2012 migliore

“Inventare il futuro”: idee under 35 per un 2012 migliore

“Per crescere l’università italiana ha bisogno dell’estero”

«Nel 2012 è necessaria unʼinversione di marcia: in un periodo di crisi e di tagli come quello che stiamo vivendo, spero che i fondi per lʼistruzione e la ricerca non vengano intaccati», dice Marcello Gugliotta, neolaureato e prossimo ad un dottorato in Inghilterra. Ecco la sua valutazione del 2011 e le speranze per l’anno che arriva.

“Noi donne vogliamo la metà di tutto”

«Crediamo che “Se non ora quando?” abbia avuto un ruolo importante soprattutto nelle ultime amministrative, che hanno visto costituirsi giunte paritarie o con un maggior numero di donne assessori. Anche il nuovo governo ha tre donne in ministeri di peso» racconta Giorgia Serughetti, ricercatrice sociale e parte del movimento Se non ora quando nato il febbraio scorso.

“Aumentare gli incentivi per i giovani imprenditori”

«Le priorità? Riduzione del costo del lavoro e dell’Iva. Inoltre, abbiamo bisogno di strumenti che diffondano nei ragazzi la cultura d’impresa, nelle scuole e nelle università» dice Andrea Gelfi, Vicepresidente dell’organizzazione europea Jeune Enterpreneuse e Consigliere Nazionale dei Giovani Imprenditori di Confcommercio.

“Nel 2012 abbassare le tasse su impresa e lavoro”

«Per far valere la meritocrazia, dobbiamo piantarla con questa logica del “ritorno dei cervelli”. Il vero impegno deve essere quello di “attrarre cervelli”, creando le condizioni perché professionisti, anche stranieri, abbiano voglia di venire a lavorare qui», spiega Stefano Casertano, docente di politica internazionale all’università di Potsdam.

“Dateci una chance: ci sono idee geniali a poco prezzo”

«Gli anni dell’egemonia culturale del berlusconismo antiintellettuale sono, forse, agli sgoccioli. Il Grande Fratello chiude, le sale che ospitano i cinepanettoni natalizi rimangono deserte, come pure gli pseudo telegiornali minzoliniani. Nel contempo trasmissioni alternative come ServizioPubblico arrivano a cifre da prima serata televisiva». Secondo Andrea Coccia, blogger, qualcosa nel mondo della cultura sta finalmente cambiando.

“Cittadinanza italiana a tutti gli stranieri nati in Italia”

«Si dovrebbe smettere di porre la domanda “da dove vieni?” a chi ha un cognome diverso da Rossi o la pelle di un altro colore. Deve essere italiano chi nasce in Italia, parla la lingua e frequenta la scuola» dice Ezequiel Iurcovich, portavoce della rete G2 che si occupa dei diritti dei figli di immigrati nati in Italia.

“Corsi di laurea ‘tecnici’: metà in aula, metà in azienda”

«Nel periodo 2008-2018, solo il 12,5% delle assunzioni previste in Italia riguarda laureati, contro il 31% degli Stati Uniti. Il rilancio dell’economia parte dal ripensamento del sistema universitario, dove è necessario introdurre un progressivo inserimento degli studenti nel mondo lavorativo», spiega Nicolò Cavalli, economista.

“Lo sviluppo del Paese passa dalle infrastrutture”

«Niente opere faraoniche irrealizzabili e ambientalmente non sostenibili, come il Ponte sullo Stretto, ma piuttosto, ammodernamento delle strutture esistenti, con interventi diffusi sul territorio che darebbero lavoro a piccole imprese e rilancerebbero un’occupazione di qualità migliore», propone Katiuscia Eroe di Legambiente.

“Contratto unico, salario minimo e stop agli stage gratuiti”

«Non c΄è sviluppo se intere generazioni di venti-trentenni vengono tenute al guinzaglio, senza la possibilità di costruirsi un΄autonomia professionale e privata» spiega Eleonora Voltolina, che nel 2009 ha fondato “La repubblica degli stagisti”, testata online per dare voce a chi entra nel mondo del lavoro attraverso gli stage.

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