La banca del tesoro di Berlusconi va verso Nordest

La banca del tesoro di Berlusconi va verso Nordest

Il prossimo padrone di Banca Arner, la banca che custodisce parte del tesoro di Silvio Berlusconi, potrebbe arrivare da Nordest. Il mese scorso, secondo fonti ben informate, c’è stato un incontro tra i vertici e una nota finanziaria veneta, una trattativa che però si è conclusa con un nulla di fatto. Ancora in lizza, invece, una Sim di Udine e un’altra basata in Centro Italia. Più defilata, almeno per il momento, una possibile cordata di imprenditori e industriali veneti e friulani pronti a entrare con una quota nel capitale della Spa.

I negoziati, delicatissimi, sono gestiti direttamente dalla capogruppo di Lugano ma, da quanto si apprende, dopo un anno di ricerche, finalmente sembra che si siano fatti avanti dei compratori credibili. Il dossier della vendita di Arner Spa – sede a Milano in Corso Venezia e 31 dipendenti – sarà comunque all’ordine del giorno nel prossimo consiglio d’amministrazione dell’istituto, convocato per il prossimo 24 febbraio. Occasione in cui sarà chiarito anche il destino del 9,5% del capitale in mano all’attuale amministratore delegato Mauro Costa.

La storia della banca con sede legale a Lugano e uffici a Milano e a Nassau, capitale delle isole Bahamas, è piuttosto travagliata. L’anno chiave è il 2008: a maggio un’inchiesta della procura di Palermo porta agli arresti domiciliari l’allora presidente Nicola Bravetti con l’accusa d’intestazione fittizia di beni riferibili a Cosa Nostra per 13 milioni di euro. A settembre, invece, arriva il commissariamento da parte della Banca d’Italia per le irregolarità riscontrate nelle procedure anti riciclaggio. Dopo i rilievi di Via Nazionale ai vertici di Arner sono arrivati Mauro Costa come amministratore delegato e Ferdinando Superti Furga alla presidenza, è stato approvato un piano industriale e lanciata Orienta Sgr, con focus su investimenti immobiliari e un patrimonio di 50 milioni di euro. 

Ex numero uno di Ubs Italia, Costa ha acquisito tramite la Cpartners, fondata con Paolo Casiraghi (con un passato in Merrill Lynch e JP Morgan), il 9,5% del capitale della Spa italiana, con opzione per salire al 30 per cento. Gli altri azionisti forti di Banca Arner SA, la controllante di Arner Spa, risultano Ivo Sciorilli Borrelli (19,6%), Giovanni Schraemli (35,6%) e il fondatore Paolo Del Bue (9,8%) – nei confronti del quale, lo scorso novembre, la I Sezione penale del Tribunale di Milano ha pronunciato una sentenza di non luogo a procedere per sopravvenuta prescrizione nell’ambito del processo Mills – oltre a Nicola Bravetti (9,934%) e alla Cafmagil (25%), holding che, scrive Il Sole 24 Ore, farebbe capo ai familiari di Del Bue.

Berlusconi non è l’unico vip che vanta rapporti stretti con l’istituto ticinese. Gli altri nomi noti, tutti vicinissimi all’ex premier, sono il fondatore di Banca Mediolanum, Ennio Doris, Cesare Previti e Carlo Acampora, figlio di Giovanni, avvocato vicino a Berlusconi. Due anni dopo la rivoluzione del 2008, la banca elvetica ritorna agli onori delle cronache quando Report svela che, utilizzando proprio i 22 milioni di euro parcheggiati alla Arner di Lugano, Berlusconi ha pagato la Flat Point Ltd di Antigua per l’acquisto di un complesso di ville, oggi peraltro in vendita – il prezzo va da 1 a 7 milioni di euro l’una – nella villa caraibica. Il mistero su chi sieda al vertice della Flat Point non è ancora stato chiarito. 

Guardando al bilancio, Banca Arner ha chiuso il 2010 con una perdita di 8,3 milioni di euro, ma come si legge nella relazione sulla gestione: «È opportuno segnalare che la circostanza dell’amministrazione straordinaria, caratterizzata da una durata particolarmente lunga (il Bilancio del precedente esercizio, chiuso in data 31 gennaio 2010, è stato redatto con riferimento ad una durata di 25 mesi) determina la scarsa significatività del confronto tra le risultanze di questo Bilancio e quelle relative al periodo precedente». Per capire come è andata la banca nel corso del 2011 è ancora troppo presto, così come per sapere quali ragionamenti abbiano spinto alcuni esponenti di spicco del Nordest produttivo a puntare gli occhi su una banca la cui immagine non è certo delle migliori.
 

Twitter: @antoniovanuzzo

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