Seek & Meet o, per dirla all’italiana, “cerca e incontra”. Questo, in sintesi, è il cuore del progetto Volunia, presentato oggi all’Università di Padova dal suo ideatore Massimo Marchiori. Volunia vede la luce oggi, dopo tre anni di collaborazione tra il ricercatore e un team di ex studenti dell’ateneo. L’obiettivo è quello di raggiungere milioni di persone, anche se per adesso (e per almeno sette giorni), il sito sarà navigabile solo da circa centomila utenti selezionati precedentemente.
Marchiori, celebre per aver ideato nel 1997 Hyper Search, l’algoritmo alla base delle fortune di Google, ha sottolineato come si tratti di «un progetto tutto italiano». Non solo in Veneto, infatti, poggiano le fondamenta di Volunia: i server staranno in Sardegna, mentre i supercomputer che ospitano i software sono stati realizzati a Scandiano, «la terra dello gnocco fritto». Molto “italiana” è stata anche la conferenza di presentazione, iniziata tragicomicamente con un problema al proiettore, che ha causato più di qualche imbarazzo in sala.
Cerchiamo di capire meglio che cos’è Volunia. La grande novità non sta in un miglioramento della ricerca in sé («è un aspetto su cui vogliamo lavorare, ma per ora resta in secondo piano»), quanto piuttosto in alcuni servizi integrativi innovativi rispetto ai motori di ricerca tradizionali. La principale novità “estetica” è la presenza di una barra, nella parte superiore dello schermo, che accompagna l’utente durante la navigazione, non solo nella ricerca inziale. «Volunia non ci lascia mai, ma continua a seguirci ed aiutarci durante tutto il nostro tour», ha spiegato Marchiori.
Tramite questa barra, si può accedere a diverse funzionalità. Le più originali sono le mappe, rappresentazioni grafiche dei contenuti web, che permettono di esplorare un sito senza nemmeno bisogno di entrarci. Le mappe – che a qualche appassionato potrebbero ricordare la grafica dei primi giochi di strategia, Age of Empires e Dune – sono zoomabili, nel senso che l’utente può viaggiare nelle diverse sezioni dall’alto, stringendo via via la visuale, fino ad arrivare ad identificare l’oggetto della sua ricerca.
«È un po’ come un volo», ha spiegato Marchiori. «Noi siamo delle galline del web: non possiamo volare, restiamo chiusi dentro a gabbie che limitano la nostra esperienza dell’online. Ma come il 2012 sarà un anno rivoluzionario per le galline – una direttiva europea ha deciso che non potranno più essere allevate in gabbia – così lo sarà anche per noi. Volunia libererà gli utenti del web, innalzando il loro punto di vista. Gli insegnerà a volare».
Fuor di metafora, Volunia cerca di mostrare all’utente un punto di vista diverso rispetto ai tradizionali motori di ricerca, attraverso una panoramica sopraelevata dei contenuti che un software genera in tempo reale. «L’ambiente web è molto complesso. Per trovare la strada nel labirinto, abbiamo bisogno di una prospettiva più alta. Effettuare le ricerche “dall’alto” ci farà risparmiare tempo», assicura Marchiori. Il sistema vale anche per i contenuti multimediali, video e immagini, rapidamente accessibili con un clic direttamente dalla barra di volunia. I proprietari dei siti potranno richiedere di intervenire sulle proprie mappe per sistemarle, rendendole più fedeli alla realtà (o a quello che decidono di mostrare del loro sito).
C’è poi la parte del meet, forse la vera novità di Volunia. Non si tratta di un esperimento à la Google+, dove i risultati sono personalizzati a seconda degli interessi e delle amicizie dell’utente. Qui la componente social deriva da un ripensamento delle pagine web, che da semplici fonti di informazione diventano veri e propri centri di aggregazione. «Nel WWW di oggi, il web sociale 2.0 è in antagonismo con il web 1.0, quello dell’informazione, del testo e delle immagini. Sono due mondi diversi e difficilmente integrabili. Volunia, oggi, rompe questa barriera».
Ecco quindi la nascita della barra sociale, strumento che monitora in tempo reale in quanti stanno accedendo ad un determinato sito internet, da dove, come si chiamano e che interessi hanno. Gli utenti potranno contattattarsi a vicenda, richiedersi l’amicizia, scriversi in chat (il Forum sociale, una colonna a scomparsa nella parte destra della pagina) e scambiarsi informazioni. Ogni luogo del web diventa così un luogo potenziale di integrazione. Una volta che abbiamo aggiunto degli amici, possiamo seguire i loro spostamenti sul web, cliccando sull’apposito pulsante Raggiungimi per vedere quello che loro stanno vedendo in quel preciso momento.
Queste, in estrema sintesi, le principali novità di Volunia. Sul futuro del progetto, Massimo Marchiori ha preferito tenere un profilo basso. «No, non siamo l’anti Google. Sarebbe fuori di testa chiunque cercasse di competere contro il colosso americano, mettendosi in concorrenza diretta. Fare un motore simile o uguale a Google significa fallire, sprecare anni di risorse. Noi invece abbiamo cercato di vedere le cose da una prospettiva diversa».
Disponibile per ora in dodici lingue, Volunia sarà – come detto – accessibile a chiunque dopo l’iniziale fase di sperimentazione «che, se andrà tutto come previsto, durerà più o meno una settimana». Disponibile fin da subito in versione mobile e come applicazione sugli smartphone, con un’interfaccia grafica semplificata, il sito punta a diventare una realtà solida nell’ampio panorama dei motori di ricerca. «Non siamo un progettino da centomila utenti», ha concluso Marchiori. «L’obiettivo è quello di continuare a espandersi e migliorarsi, affermandoci nel mondo».