Anche in Germania i monumenti crollano (ma lì si interviene per tempo)

Anche in Germania i monumenti crollano (ma lì si interviene per tempo)

BERLINO – Altro che Pompei: la Germania coccola i propri siti turistici come meritano, e cioè proteggendoli con prontezza dall’incuria e dai segni del tempo, senza sottovalutare gli allarmi degli esperti. Ecco perché subito dopo la pubblicazione di uno studio che segnalava la possibilità di crolli all’interno del Memoriale per gli ebrei assassinati d’Europa, uno dei monumenti più apprezzati di Berlino, è stata prontamente attivata una task force per trovare una soluzione immediata al problema.

Negli ultimi due anni, le stele in calcestruzzo che compongono il memoriale avevano iniziato a presentare dei cedimenti strutturali. Alcune crepe erano apparse sulle fiancate dei 2711 blocchi grigiastri che, dal 2005, commemorano tutti gli ebrei assassinati durante l’Olocausto. Dalla sua inaugurazione il monumento, costruito a poche centinaia di metri della Porta di Brandeburgo, è diventato all’istante uno dei simboli della capitale tedesca. Qualche mese fa, la denuncia di alcune associazioni aveva portato gli ingegneri comunali ad avviare un’indagine, i cui risultati sono stati resi noti all’inizio della scorsa settimana. Le analisi effettuate hanno rivelato che un blocco ogni sette è instabile e rischia di crollare.

Il peggioramento delle condizioni dei blocchi ha destato qualche polemica. L’opinione pubblica tedesca ha sottolineato a più riprese come il memoriale, costato 25 milioni di euro, si sia rivelato troppo fragile ed incline al deterioramento. “Non siamo certi del perché ci siano queste crepe nelle stele”, ha spiegato la portavoce della Fondazione del Memoriale, Felizitas Borzym. “Potrebbero essere collegate alle forti escursioni di temperatura ed alle intemperie”.

L’intervento tempestivo delle autorità, però, ha permesso di evitare i rischi di un crollo. Quattro giorni fa gli ingegneri hanno applicati dei tiranti d’acciaio attorno a due blocchi nell’area sud-ovest del memoriale. Un’operazione che, entro le prossime due settimane, verrà applicata a tutti i 380 blocchi a rischio. “Non volevamo chiudere il memoriale al pubblico, così abbiamo trovato questa soluzione temporanea”, ha spiegato la portavoce. Intanto la task force sta continuando a lavorare per cercare un rimedio a lungo termine, nel tentativo di prevenire in tempo ulteriori peggioramenti della situazione. 

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