Scampi, astici, ostriche imperiali, cozze pelose. Regali di questo tipo gli assessori pugliesi della giunta Vendola se li possono anche scordare. Pochi giorni dopo la pubblicazione delle curiose strenne ricevute dal sindaco di Bari Michele Emiliano, la Regione Puglia è pronta a varare un regolamento sui “pacchi natalizi”. L’iniziativa, finalizzata a limitare i tentativi di corruzione, è stata discussa dal governo regionale un paio di giorni fa. Dalla prossima settimana sarà pronta una delibera a cui sta lavorando in queste ore l’assessore Nicola Fratoianni (responsabile, tra le altre cose, della Trasparenza).
La trovata non è nuova. Ci aveva già pensato qualche mese fa il presidente del Consiglio Mario Monti. In quel caso più del rischio corruzione aveva influito l’ondata di austerità. Una questione di immagine. In procinto di approvare una serie di misure economiche fortemente impopolari, il capo del governo aveva espressamente vietato ai ministri di accettare doni dal valore superiore ai trecento euro. In Puglia il tetto sarà ulteriormente abbassato. «Centocinquanta, al massimo duecento euro» racconta Fratoianni.
Di che regali si tratta? Per avere un’idea basta spulciare la lista dei doni ricevuti dal sindaco Emiliano in otto anni di mandato. Una serie di pacchi e pacchetti che qualche giorno fa il primo cittadino barese ha deciso di restituire alla collettività. Le cronache locali raccontano di una lunga serie di ceramiche rococò, cd musicali, portacenere. Persino un mappamondo. «Nel caso degli assessori regionali – raccontano dalla giunta – si tratta principalmente di strenne che arrivano durante le festività natalizie. Al massimo qualche dono offerto da una delegazione straniera in visita ufficiale». I pensieri più gettonati? Fiaschi di vino, piante ornamentali e bottiglie d’olio d’oliva.
Dalla prossima settimana gli assessori avranno tre possibilità. Potranno tenere i regali, se di valore inferiore al tetto fissato. Potranno portare a casa i doni più costosi, dopo aver versato la differenza. Oppure potranno rifiutare. A quel punto, anche per evitare scortesie, la Regione non spedirà indietro i pacchi. «Gli omaggi saranno destinati ad attività sociali – continua Fratoianni – oppure entreranno a far parte del patrimonio dell’amministrazione».
Il dubbio resta. Chi avrà la capacità di quantificare ogni pensierino? In poche parole, chi sa quanto costa una cinquantina di cozze pelose? Nel caso, andranno restituite o no? Nell’eventualità di doni di piccola-media entità sembra che la responsabilità sarà del singolo assessore. Insomma, al buon cuore di ognuno. «L’importante – spiegano dalla giunta – è dotarsi di uno strumento che possa limitare il più possibile comportamenti potenzialmente corruttivi».
Ma il tetto al valore dei regali non è l’unica misura che la giunta discuterà la prossima settimana. All’ordine del giorno è stata inserita anche l’introduzione dell’anagrafe patrimoniale. «In realtà – racconta Fratoianni – da noi è già valida. Dal 2010 pubblichiamo i dati su indennità, benefit e dichiarazione dei redditi degli assessori». Tra qualche giorno la trasparenza aumenterà. Collegandosi sul sito della Regione sarà possibile scaricare anche la condizione patrimoniale relativa a beni mobili e immobili di ogni componente della giunta Vendola. L’obiettivo è quello di estendere la norma anche ai dirigenti della Regione. «Personalità non politiche – spiega l’assessore – ma con ruoli ugualmente importanti nella gestione della cosa pubblica». E in futuro potrebbe arrivare anche una legge regionale per regolamentare il conflitto di interessi. «Ci stiamo lavorando da tempo».