La Chiesa vieta a Margherita Hack di presentare il libro di venerdì santo

La Chiesa vieta a Margherita Hack di presentare il libro di venerdì santo

TRENTO – Messa al bando da una struttura comunale perché atea e in quanto portatrice di idee “potenzialmente offensive per la Chiesa”. È quello che è accaduto nel cattolicissimo Trentino a Margherita Hack, personalità di spicco della comunità scientifica italiana e da sempre fiera sostenitrice delle proprie posizioni anticlericali.

Il prossimo 6 aprile l’astrofisica toscana sarebbe dovuta intervenire a Mezzolombardo, comune di settemila abitanti a nord di Trento, per presentare il suo libro “La stella più lontana. Riflessioni su vita, etica e scienza”. E ad ospitare l’incontro doveva essere il Teatro San Pietro, una struttura di proprietà comunale, completamente ricostruita con fondi pubblici (70 per cento della Provincia di Trento e 30 per cento del Comune). Peccato che l’idea non sia piaciuta alla Parrocchia (a cui la struttura è affidata in comodato d’uso gratuito), che ha deciso di opporre un secco rifiuto.

Motivo? A spiegarlo con molta chiarezza sono i tre membri di nomina parrocchiale del comitato di gestione del teatro che martedì hanno inviato una lettera al sindaco della cittadina trentina. «L’incontro – si legge in uno stralcio della missiva – è contrario alla dottrina della Chiesa e pertanto i componenti parrocchiali del comitato di gestione, sentito il parroco, esprimono un deciso no all’uso del teatro per la manifestazione». Ulteriore circostanza aggravante, si spiega più avanti, sarebbe determinata dal fatto che l’incontro – in cui si sarebbe parlato, tra l’altro di eutanasia o di testamento biologico – si sarebbe dovuto tenere in una data di particolare importanza per i credenti, ossia di venerdì santo.

A poco è servita, la reazione indignata dell’amministrazione comunale e dell’organizzatore dell’evento, l’assessore alla Cultura Roberto Guadagnini, che ha accusato apertamente i rappresentanti delle locali autorità ecclesiastiche di “oscurantismo”. «Trovo gravissimo che si parli di “offesa” riferendosi all’arrivo in città di una personalità come la Hack, che sarebbe venuta a Mezzolombardo per parlare del suo libro e per affrontare legittimamente temi che riguardano tutti, quali quelli della bioetica», ha spiegato a Linkiesta Guadagnini, secondo cui «è ancora più grave il fatto che questa volontà sia stata imposta dalla Parrocchia all’Ente, senza nemmeno attendere il pronunciamento del comitato di gestione».

A proprio sostegno il comitato può rivendicare quanto sancito dall’articolo 3 del contratto stipulato alla fine degli anni novanta tra la parrocchia e il Comune di Mezzolombardo, secondo cui quest’ultimo “si impegna a non consentire lo svolgimento di spettacoli e manifestazioni che possano recare offesa ai valori religiosi e alla dottrina della Chiesa cattolica, di cui sono garanti il legale rappresentante dell’ente parrocchia e l’ordinario di Trento”. Una norma, ricorda ancora il comitato, che appare “in evidente contrasto con le tematiche affrontate nel libro”.

Citando lo stesso articolo dell’accordo, e incurante delle polemiche suscitate in passato, il parroco di Mezzolombardo, don Sandro Lutteri, è riuscito a impedire altre manifestazioni ritenute “offensive” per la morale cattolica e, in particolare, a bloccare la proiezione di diversi film comunemente trasmessi altrove. E anche questa volta non ha avuto troppe difficoltà a far prevalere le proprie posizioni. La decisione è stata formalizzata ieri sera nel corso della riunione del comitato di gestione, composto in tutto da sei membri: a esprimersi per il “no” alla Hack sono stati i tre di nomina parrocchiale (i firmatari della lettera indirizzata al sindaco) più uno dei rappresentanti del Comune, di area ciellina.

Insomma, pur di non rinunciare alla Hack (e di salvare, parzialmente, la faccia) al Comune non resterà che piegarsi e provare a spostare l’incontro. «Farò tutto il possibile per riuscirci – dice Guadagnini – e sono sicuro che una soluzione alternativa si troverà. È una cosa che va fatta, anche per dare una risposta alle centinaia di persone che in queste ore mi stanno inviando messaggi di solidarietà, chiedendoci di andare avanti».

Di sicuro – finché non sarà rivisto il contratto di gestione – bisognerà trovare una sede alternativa. E magari anche un’altra data, che non sia già occupata da qualche festività cattolica. In quel caso – pare – l’incontro con la Hack troverebbe anche la “benedizione” della Parrocchia. «A titolo personale – ha dichiarato alla stampa locale Andrea Bezzi, uno dei membri di nomina cattolica del comitato di gestione del teatro e preside dell’istituto comprensivo di Mezzolombardo – credo che la serata si possa fare. Però non di venerdì santo, data che escluderebbe di fatto i cattolici, e con un contraddittorio». 

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