Fonti ufficiali sostengono il senatore Marcello Dell’Utri abbia atteso la sentenza della Corte di Cassazione di Palermo nella sua casa di via Senato a Milano. Ma i maligni sostengono si trovasse da qualche «altra parte», comunque in costante contatto con i suoi uomini sul territorio milanese. Vale a dire quelli del Circolo del Buon Governo che in questi anni lo hanno sostenuto e che nell’ombra dei giochi di potere dentro il Popolo della Libertà hanno continuato a lavorare a un nuovo progetto politico, nel mito dell’ex storico manager di Publitalia. Ora, dopo che la Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza d’appello di condanna a sette anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa, i lavori dei dellutriani possono ritornare alla luce del sole. Già in vista delle prossime amministrative.
Piangono i suoi collaboratori, dopo tanti anni passati in sordina, lontani dalle telecamere o dai giochi interni al centrodestra. Festeggiano bevendo negroni sbagliati al Bar Basso di Milano, a pochi metri dalla nuova sede del Circolo, dopo lo spostamento dalla storica via Marina. Gliel’hanno già detto pochi minuti dopo la sentenza: «Torna in campo, riprendiamoci il partito». Ma si dice che Dell’Utri non sia molto della quale, anche perché «stanco», dopo «il fango» che in questi anni ha accompagnato la sua lunga carriera politica.
Eppure qualcuno doveva averlo già capito qualche mese fa che da Palermo sarebbero potute arrivare sorprese positive. Non a caso, a fine febbraio, i senatori Salvatore Piscitelli e Riccardo Villari, avevano creato a palazzo Madamo il gruppo Buongoverno o anche «Fi». Due lettere che in molti avevano subito ricondotto alla storica Forza Italia, ma che in realtà sono l’acrononimo di Futura Italia. È una minuscola fazione all’interno del gruppo di Coesione Nazionale, che però potrebbe presto espandersi pure alla Camera dei Deputati, dove il deputato Nicola Formichella si sta muovendo da diverse settimane. Il fedelissimo del senatore siciliano lo ha scritto subito su twitter: «Dopo 20 anni di processo Marcello Dell’Utri la pena l’ha già scontata. Stasera la cassazione ha reso un po’ di giustizia».
Ma il ritorno sulla scena politica di uno dei fondatori di Forza Italia potrebbe creare non poche questioni interne al centrodestra. Dell’Utri aveva già espresso più di un critica nei confronti di Michele Vittoria Brambilla, l’ex ministro del Turismo che nel 2006 aveva lanciato i Circoli della Libertà. Fu «un’offesa» per i dellutriani, che si sentirono traditi anche da Silvio Berlusconi, dato che l’ex premier appoggiò subito l’iniziativa dell’imprenditrice lecchese che domani presenterà la sua nuova «Forza Lecco».
Grande felicità la mostra invece Denis Verdini, lo storico coordinatore del Pdl, negli ultimi tempi bersagliato dalle indagini delle procure, ma comunque ancora deus ex machina dei pidiellini. E festeggia soprattuto il leader di Grande Sud Gianfranco Miccichè, alle prese con alleanze da nord a sud del Paese per lanciare la Grande Italia o il Grande Nord. «Il calvario di Marcello Dell’Utri è destinato a proseguire non si sa ancora per quanto ma il tentativo di mascariare (insozzare,ndr) la figura di un uomo onesto è stato definitivamente e con ritardo impedito. Adesso è bene che qualcuno ammaini definitivamente il vessillo giustizialista e si rassegni all’evidenza dei fatti».