«La diversità, l’esilio, l’emarginazione, la follia, toccano, con diversi gradi di intensità, più o meno tutti». Come dire: in fondo, chi non è un po’ “matto”? Eppure, ancora nel 2012 – trentaquattro anni dopo l’approvazione della legge Basaglia che chiuse i manicomi – tendiamo a dimenticarcene. Ecco perché c’è bisogno, ogni tanto, di ricordare la diversità. In sostanza, è esattamente questo lo spirito che anima Mind the Difference, concorso promosso dalla Fondazione Gaetano Bertini Onlus, che da tre anni permette ai creativi italiani di cimentarsi sul tema della salute e del disagio mentale.
Quest’anno il contest, giunto alla sua quarta edizione, si apre ai disegnatori di fumetti, dopo che le precedenti edizioni erano state indirizzate a fotografi, videomaker e designer. Partner ufficiale dell’evento sarà nientemeno che Sergio Bonelli, la casa editrice di Tex e Dylan Dog. Rivolto agli under 35, Mind the Difference si propone di «mostrare, attraverso il disegno grafico, lʼespressione della differenza ed i fenomeni di esclusione ad essa collegati facendo emergere – come in uno specchio – il suo significato etico e valore di verità». Sono ammesse solo opere inedite, divise in tre categorie: illustrazione (una immagine), strisce (tre vignette) e storia breve (massimo tre tavole).
A giudicare i prodotti inviati sarà una giuria d’eccezione, composta da Luca Enoch, autore e disegnatore, Mauro Marcheselli, sceneggiatore di Dylan Dog, Giovanni Gualdoni, editor di Dylan Dog e sceneggiatore, Franco Busatta, redattore di Sergio Bonelli Editore, Stefano Marzorati e da due utenti psichiatrici. I premi consisteranno in materiali da disegno, nella pubblicazione dei lavori selezionati in 5000 copie e nell’esposizione degli stessi presso il Museo del Fumetto di Milano. «Quella dei fumettisti è storicamente una comunità molto attenta alle tematiche sociali» spiega Alessandro Massi di Fondazione Bertini. «La vera sfida che poniamo ai partecipanti è quella di riuscire a descrivere un tema così importante in uno spazio così ristretto. I primi lavori stanno già arrivando e sono molto belli».
Mind The Difference non è un caso isolato: il concorso è infatti una delle tante iniziative legate a Fuori Dove?, grande evento dedicato al problema del disagio mentale promosso da una rete di quattordici associazioni che si tiene a Milano ogni anno a maggio. Nata nel 2008, Fuori Dove? permette ad associazioni, utenti e operatori di riunirsi per fare il punto sulla salute mentale e, insieme ad illustri artisti che da sempre accompagnano la manifestazione, si pone l’obiettivo di «trasformare spazi dal particolare valore simbolico in luoghi di conoscenza e incontro» ripensando «il rapporto tra isolamento e ricostruzione del legame sociale».
«Fuori Dove? era una necessità. Nel campo della sensibilizzazione ai problemi di disagio mentale, infatti, la maggioranza delle attività promosse dal “basso” delle associazioni e delle cooperative spesso tendeva a ricadere su se stessa», spiega Alessandro Massi. «Difficilmente si riusciva ad uscire dal cerchio degli addetti ai lavori. Uno dei nostri obiettivi principali è stato proprio quello di abbracciare un pubblico molto più ampio. Per raggiungerlo, utilizziamo tutti gli strumenti a disposizione: un concorso d’arte come Mind The Difference, da sempre uno dei nostri punti di forza, va proprio in questa direzione».
L’idea di legare il concorso al fumetto è nata in seguito ad alcuni incontri promossi dalla fondazione Bertini nei mesi scorsi. «Nel 2011 abbiamo conosciuto gli autori di Bonelli e lo stesso Davide, figlio di Sergio. Così ci è venuta l’idea di imbastire insieme il contest». Per la Fondazione con sede in via Padova, nel cuore multietnico di Milano, l’organizzazione della nuova edizione di Mind the Difference non è stata però una corsa priva di ostacoli: per il secondo anno di fila, infatti, i soldi comunali non sono arrivati. «Con l’amministrazione Moratti beneficiavamo di un finanziamento stanziato ad un network di associazioni. Da quando è cambiata la giunta, invece, tutti i versamenti sono bloccati. Non abbiamo ricevuto più un euro. Passi l’anno scorso che si era sotto elezioni, ma quest’anno ci aspettavamo delle azioni concrete. Il Comune ha dato comunque il proprio patrocinio all’evento, ma abbiamo dovuto raccogliere i soldi da soli attraverso sponsorizzazioni. Speriamo che in futuro la situazione si sblocchi», conclude Massi.